Autore: IN EVIDENZA Rubriche Vista da Roma

Brindisi vista da Roma / Quale futuro per i monopattini elettrici?

I monopattini elettrici: croce e delizia della mobilità urbana. Per molti un’alternativa concreta e sostenibile all’utilizzo della vettura privata. Per altri, un ulteriore elemento di pericolosità sulle strade e di potenziale degrado lungo le piazze e i marciapiedi delle città.
Aspirare a ottenere un servizio ottimale è l’ambizione di ogni Amministrazione comunale, ma non sempre a un buon servizio corrisponde grande collaborazione da parte di tutti gli utenti, che dovrebbero invece dimostrare rispetto delle regole e senso civico. E viceversa, non sempre i servizi offerti dagli operatori si dimostrano all’altezza della situazione, facendo emergere – ad esempio – criticità nella gestione dei mezzi e nei controlli riguardo le diverse prescrizioni.
A Brindisi il servizio di noleggio di monopattini esiste da fine dicembre dello scorso anno e sembra essere molto apprezzato. Pensiamo solo che a inizio 2022, dopo sole due settimane dall’attivazione, erano oltre 900 gli utenti registrati, con circa settemila chilometri percorsi sulle due ruote all’interno della città. I monopattini, difatti, possono essere utilizzati su tutta la superficie urbana, aeroporto incluso, e sono reperibili in quindici diversi hub presenti in centro.
In riferimento ai regolamenti, sul sito dell’Amministrazione si legge che «nel centro città i parcheggi sono obbligatori nei BitPoint indicati dalla segnaletica, fuori dal centro si può parcheggiare ovunque, non sui marciapiedi e nel rispetto dei pedoni». E in effetti girando sui corsi e nelle principali piazze del centro ci si può imbattere in diversi stalli, spesso pieni di mezzi in sosta. Questa prescrizione sembra essere dunque rispettata e apprezzata. Viene da chiedersi, però, come vengano monitorati tutti quegli altri mezzi, invece, abbandonati un po’ dove capita. È prevista a qualche tipo di penalizzazione per gli utenti che non rispettano le regole sulla sosta? Sarebbe un aspetto interessante da capire. E ancora: «le prescrizioni di sicurezza prevedono l’uso obbligatorio del casco dai 14 anni ai 18 anni ed è vivamente consigliato anche per i maggiorenni. Obbligatorio, inoltre, il giubbino catarifrangente dopo il tramonto» … ma è davvero così? A guardar bene anche su questo potrebbe sorgere qualche dubbio. Sono, inoltre, comprensibili le proteste di chi trova spesso i mezzi abbandonati sui marciapiedi e nei luoghi più inimmaginabili e certamente si deve intervenire con maggiore nettezza. Tuttavia, per chi si lamenta sul mancato rispetto delle regole suggerisco di buttare un occhio sulle situazioni – spesso ben peggiori – che persistono in tante altre città d’Italia. Oltre che a prendersela più con gli utenti maleducati che con il mezzo in sé, che resta una importante risposta al congestionamento delle strade del centro e alla «storica» penuria di parcheggi di cui soffrono alcune zone della città.
Certamente molti aspetti possono essere migliorati. Possiamo citare l’esempio di Roma, che anni fa era partita con un bando che dava molto spazio di manovra alle aziende, permettendo quasi tutto all’interno di un centro storico riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Era, tuttavia, la prima volta che la Capitale si affacciava ufficialmente nel mondo dello sharing su larga scala. Dopo le tante polemiche di questi anni, comunque, si è dovuti arrivare a un nuovo Regolamento comunale, nato qualche mese fa a termine di un percorso lungo e scrupoloso. Un lavoro di confronto con associazioni, cittadini e aziende svolto dalla Commissione Trasporti del Campidoglio.
Il Regolamento è propedeutico al bando attraverso il quale si procederà a rilanciare il servizio di sharing, di bici e soprattutto monopattini. Tra le principali novità decise dal Regolamento vi è quella della diminuzione significativa di operatori abilitati, che da sette diventano tre. Diminuiranno sensibilmente anche i mezzi, che saranno novemila e non più dodicimila, distribuiti su tutta l’area urbana e non più solo nelle zone centrali della Capitale. Mentre – aspetto molto importante – i mezzi saranno dotati di targa metallica con aggiunta di Qr code, per consentire una eventuale identificazione immediata. I noleggi, inoltre, saranno autorizzati solo agli utenti maggiorenni. Queste sono solo alcune delle diverse novità previste per i prossimi tre anni di servizio. Ce n’è una in particolare che risulta interessante anche per la nostra città e che riguarda, ad esempio, la possibilità di offrire abbonamenti ed agevolazioni per gli utenti del trasporto pubblico che usano anche i monopattini, una pratica che alcuni operatori hanno già cominciato a promuovere. Sarebbe interessante, difatti, inglobare tutto il sistema di trasporto non privato all’interno di una grande rete, con meccanismi di premialità per coloro che usano unicamente mezzi a basso impatto. Brindisi ha le dimensioni, il clima, e la morfologia perfetta per caratterizzarsi davvero come città della mobilità moderna e sostenibile. E su questo si deve continuare a lavorare.
Andrea Lezzi (Rubrica BRINDISI VISTA DA ROMA – Agenda Brindisi 14 ottobre 2022)

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