È davvero difficile non vivere con entusiasmo l’arrivo della primavera e il ritorno di tanta gente nelle strade cittadine. Dopo una Pasquetta piovosa, come da consuetudine, i weekend del 25 aprile e del 1° maggio hanno regalato giornate perfette per godere appieno delle bellezze locali. Ed è anche per questo «effetto primavera» che Brindisi è tornata a risplendere, pienissima di turisti e visitatori, coinvolti in molti eventi messi a punto dall’Amministrazione e da diverse realtà del territorio. In particolare, l’iniziativa pensata per l’uno maggio si è rivelata vincente, l’evento «Primo Mare» ha coinvolto centinaia di persone che – dal porto interno alla riserva di Torre Guaceto – si sono potute cimentare in diverse attività legate alla nostra ricchezza più gande: il mare.
L’evento diffuso su tutto il litorale credo colga nel segno l’essenza di quelli che devono essere i nostri marchi di riconoscimento fuori dalle nostre mura. Ovvero proposte sostenibili, nel segno del mare, delle nostre spiagge e di tutto ciò che è connesso a questo patrimonio e che unisce il mondo della nautica, degli sport estivi, dell’educazione all’ambiente e al territorio. E con questi la grande offerta culturale che lega la città al mare: dal Castello Alfonsino al porto interno, passando per le numerose batterie militari presenti sulla costa.
Brindisi città di mare può e deve ripartire dal suo patrimonio storico, che da sempre ha fatto la sua fortuna e che può rappresentare enorme fonte di sviluppo economico e commerciale. Non per niente proprio un’iniziativa promossa dalla CNA per la Festa dei Lavoratori ricordava sulla locandina che «il lavoro viene dal mare».
Restando sul mare poi, ma nel nostro porto, nello stesso weekend si è svolto l’International Street Food Italia, iniziativa che ha raccolto una partecipazione altissima e giudizi molto positivi. Ma la città si è riscoperta vivace e dinamica anche oltre le sue millenarie mura di cinta. Per il 25 aprile il parco del Cillarese ha fatto registrare il tutto esaurito, confermandosi uno dei luoghi più amati dai brindisini.
C’è forse da risolvere il tema dei parcheggi, troppe volte – infatti – il viale che costeggia il canale viene utilizzato per la sosta, pur non essendo adibito a questa utilizzazione. E per questo problema va trovata una soluzione: o si lascia parcheggiare o le auto non si fanno nemmeno accedere su quel tratto, delle due l’una. Tanto entusiasmo, poi, si è registrato nel Centro di aggregazione al quartiere Paradiso, nella zona verde adiacente alla villa confiscata alla SCU, dove si è tenuto il trofeo nazionale di volley, iniziativa davvero lodevole.
Molti appuntamenti, dunque, e tanta partecipazione. Anche per il sabato sera in centro i brindisini hanno riempito locali e ristoranti. A proposito, che bello vedere finalmente Palazzo Nervegna in versione by night, con iniziative e spettacoli live, un luogo storico in cui è davvero suggestivo ritrovarsi per bere un bicchiere nella bellissima corte d’ingresso. È questa la città che ci piace, che apre i suoi luoghi, si rinnova, accoglie i giovani e i turisti.
Eppure, peccato per il traffico lungo le stradine del centro, con auto incolonnate che intossicano i passanti, costretti a destreggiarsi in poco spazio, magari anche con carrozzine e passeggini. Sarebbe forse possibile, nei weekend, pensare di chiudere il vero centro storico alla viabilità? Ci speriamo.
Lasciatemi dire, però, quanto fosse deprimente vedere, sabato sera, Piazza Duomo adibita a parcheggio, con i turisti costretti a fotografare quel luogo simbolo della città invaso da auto ad ogni angolo. Forse una volante al centro della piazza, e un po’ di senso civico in più, eviterebbero qualunque problema. Più volte, su queste pagine – inoltre – abbiamo sottolineato la necessità di reinstallare i paletti parapedonali che un tempo disegnavano una curva all’ingresso della piazza e invogliavano a proseguire verso l’esterno. Da forse tre anni o più che di paletti ne sono rimasti pochissimi e a quanto pare metterne di nuovi si è rivelata un’operazione più ardua che andare sulla luna.
Infine, un auspicio per rendere sempre più bella piazza Mercato, diventata un tempio della buona cucina nostrana, amata da turisti e avventori locali. Da sempre gli esercenti dimostrano di volere bene a questo luogo, prendendosene cura e investendo passione e risorse. Anche per questo sarebbe augurabile ragionare insieme – con l’Amministrazione – sull’arredo urbano dei locali. Da qualche tempo, ad esempio, sono apparsi dei separé tra i ristoranti, di colori e modelli diversi, per riparare i clienti dal vento. Non proprio un bello spettacolo per una piazza armonica ed elegante e dal grande valore storico. Anche su questo, magari, adoperandosi con delle fioriere o con altre soluzioni condivise, si potrebbe intervenire.
Andrea Lezzi (Rubrica BRINDISI VISTA DA ROMA – Agenda Brindisi – 6 maggio 2022)
Brindisi vista da Roma / Pienone di primavera ma qualcosa va rivisto
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