Non accenna a definirsi la situazione, oramai insostenibile, inerente ad importanti servizi alla persona erogati dal Comune di Brindisi, attraverso appalti esternalizzati alle Cooperative Sociali. Parliamo sia dei servizi istituiti nel lontano 1999, in attuazione della Legge 285/97 come il Servizio Affidi, Centro per la Famiglia – Servizio di Mediazione, Sportello Sociale, Centro Anti Violenza, Assistenza Domiciliare Minori, Città dei Ragazzi che di altri già radicati nel tessuto cittadino come il Servizio Assistenza Domiciliare Integrata, Integrazione Scolastica e Servizi per l’infanzia (asili nido). Il piano di riequilibro finanziario predisposto dal Comune di Brindisi all’inizio del 2020, approvato e inviato alla Corte dei Conti – senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali – prevedeva già un taglio del 20% sulle risorse ricadenti sui servizi sociali esternalizzati, tagliava di netto l’Assistenza domiciliare integrata, incidendo non poco sulle fasce deboli eliminando, di fatto, quasi tutti gli aiuti alle famiglie indigenti. La prima emergenza Covid 19 non ha fatto altro che estremizzare una situazione già in perenne sofferenza: i servizi, indispensabili in un contesto così fragile per il sostegno dei minori, degli anziani e delle famiglie sono stati inspiegabilmente sospesi determinando ricadute soprattutto per coloro che già vivevano in condizione di bisogno, di isolamento o malattia ed i lavoratori ridotti in povertà, appesi ad ammortizzatori sociali, gli ultimi degli ultimi insomma!
Per rispondere alle necessità emergenti, i Comuni di tutta Italia hanno avviato numerosi servizi e iniziative, hanno innovato e rafforzato esperienze già esistenti obbligando, di fatto, anche il Sindaco Rossi a non esser da meno ed assumersi la responsabilità di riaprire dal mese di giugno sino al 31 dicembre prossimo, in proroga tecnica, diversi servizi con un susseguirsi di ordinanze sindacali in netto contrasto con le disposizioni del Dirigente alle attività finanziarie e comunque in attesa che il bilancio di previsione proiettasse le cifre sulle quali poter improntare i bandi di gara già scaduti. In tutto questo tempo, le numerose richieste di incontro delle OO.SS sia di categoria che Confederali per una disamina congiunta sulle gravi problematiche sociali e gli ineludibili riverberi occupazionali, sono rimaste tutte inevase. Il sindaco Rossi, sordo alle richieste di un confronto istituzionale con le OO.SS (cosa che portato alla memoria bui periodi storici) ha preferito, nel mese di settembre incontrare i lavoratori di tutti i servizi rappresentando loro come, la gestione degli appalti alle cooperative fosse troppo dispendiosa, ipotizzando una forma di internalizzazione attraverso l’istituzione di un Consorzio o Ente Strumentale ad hoc. La mancata approvazione del bilancio di previsione del consiglio comunale di Brindisi, la nomina del Commissario ad acta e la riformulazione del bilancio economico finanziario per riportarlo in linea con il piano finanziario, il taglio del 20% delle risorse economiche sino ad azzerare ADI e SAD per i Servizi Sociali ha acuito ancor di più la drammatica situazione delle famiglie indigenti e dei lavoratori. Purtroppo eravamo stati facili profeti, in solitario, mentre altre OO.SS. si dedicavano a sventolare a mezzo stampa l’imminente internalizzazione di poche unità di personale, dimentichi delle centinaia di colleghi impegnati da anni nell’assicurare aiuto agli “ultimi”.
La Cisl Fp, nel condividere con il Sindaco che le cifre spese dall’Amministrazione per il finanziamento dei servizi in appalto alle cooperative siano significative e considerato che negli ultimi vent’anni, attraverso i servizi esternalizzati si sono professionalmente formati tutti gli educatori, OSS, OSA, assistenti sociali, psicologi, mediatori dei conflitti, pedagogisti, amministrativi, informatici, attendiamo, derubricando le facili strumentalizzazioni politiche pregne di mero populismo, che si passi dai proclami ed enunciazioni in irrituali sedi ad un serio, sereno ma soprattutto trasparente confronto nelle apposite sedi istituzionali con le parti sociali, per un vero progetto di internalizzazione dei servizi, come giustamente evidenziato dal primo cittadino, farebbe risparmiare somme ingenti alle casse Comunali e di conseguenza, a tutti i contribuenti brindisini. Siamo purtroppo al punto di non ritorno, condizione questa che nessuno si augurava di traguardare, a causa delle responsabilità e la mancanza di lungimiranza di qualcuno, la situazione è tragica soprattutto per i cittadini costretti a subire loro malgrado. Per quanto sopra evidenziato, si chiede al Sindaco uno scatto di orgoglio, di passare concretamente dai proclami ai fatti, attivando un sereno, costruttivo confronto con le OO.SS, fino ad ora deliberatamente evitato, unitamente ai soggetti interessati, Asl, Regione e Prefettura con il fine ultimo di trovare le adeguate soluzioni volte a garantire condizioni di assistenza dignitose ai bisognosi e servizi adeguati in favore dei cittadini tutti di Brindisi, oltre a dare continuità e garanzia occupazionale alle centinaia di lavoratori che con abnegazione hanno garantito fino ad ora il mantenimento dello stato sociale.
Segreteria CISL FP – Luigi Verardi e Aldo Gemma (segretario generale)