RESOCONTO DEL SEGRETARIO CITTADINO ABUELE CARRUEZZO – Nel ringraziare il Commissario provinciale dell’UDC Paolo Chiantera per la fiducia concessa nel guidare la sezione cittadina del partito, mi preme rilevare la fattiva collaborazione ritrovata nelle persone dell’ing. Antonio Colucci, la prof.ssa Silvia D’Aprile, del rag. Ezio Taveri e del rag. Raffaele Atzori. Amici che sicuramente non faranno mancare i loro contributi con quella passione politica di cui la nostra Città di Brindisi ha bisogno. Si è convenuto di partecipare da subito al dibattito-dialogo in corso in questi giorni sull’insediamento della stazione di Gnl (Gas naturale liquefatto) di Edison nel porto di Brindisi. Le nostre riflessioni di un breve Comitato cittadino.
Una città che non decide è … vecchia! – Brindisi, in questi ultimi vent’anni, sta attraversando periodo di sofferenza economica, sociale e ambientale e non certo per colpa dei cittadini che vedono, giorno dopo giorno, decadimenti produttivi e sociali; non ultimo l’accorpamento della Camera di Commercio a quella di Taranto: città ben amata dal governo Conte, come lo fu per Prodi con i cinesi di Evergreen. La giunta del sindaco “allenatore della Juventus” non riesce a essere all’altezza dei tempi e di una società che sta cambiando sotto gli occhi di tutti. Le varie promesse del Sindaco Rossi in campagna elettorale, sua e del governatore Emiliano, non hanno prodotto quella minima speranza operativa di servizi essenziali (scuola bus, servizi sociali, mensa e trasporti e soprattutto un bilancio finanziario/economico non adeguato) che una città come Brindisi merita. Programma e spirito di servizio di assessori e consiglieri, di una maggioranza di centro sinistra, non si riesce a far emergere quella passione politica necessaria per una città che vuole vivere e non … invecchiare. Due anni addietro si sono presentati come una “discontinuità” per superare i conflitti inconcludenti delle maggioranze politiche passate. Invece, l’attuale Amministrazione, con la maggioranza politica che la sostiene, sta evidenziando inadeguatezze nel ruolo senza adempiere confronti che la porterebbero a fare, esautorando le sedi istituzionali, quali commissioni consiliari e lo stesso Consiglio Comunale.
Città-Porto – E’ un momento di transizione non felice quello che il nostro sistema città/porto sta vivendo, dal post-industriale all’innovazione tecnologica digitale e alla sostenibilità delle infrastrutture, che sicuramente va vissuto senza contraccolpi negativi per l’economia e l’occupazione della nostra Città. Noi, come Udc, dobbiamo continuare a interessarci del nostro Porto e della nostra Città per scuotere gli animi e le coscienze libere di coloro che guardano al raggiungimento dello sviluppo economico-sociale del nostro territorio, favorendo strutture e servizi adeguati ai cambiamenti in atto che il settore dello shipping e della logistica sta attraversando. Una città normale, e in particolare una città di mare, dovrebbe dialogare e risolvere i problemi relativi all’urbanistica, garantire la salute ai cittadini, assicurare la mobilità ai cittadini tramite un efficiente sistema di trasporto pubblico locale e soprattutto favorire le risoluzioni di infrastrutturazione portuale, senza commissariare un porto e le sue funzionalità. La città di mare, come quella di Brindisi, ha una forte identità fondata sulla stratificazione storica della sua lunga continuità di vita e sull’unione della cultura urbana e cultura marittima. Brindisi reclama la giusta misura della vera ‘marittimità’che le compete nel Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale. La Regione Puglia deve avere la consapevolezza dell’importanza di un porto e di un aeroporto come quelli di Brindisi e che è assurdo chiedere ora al Governatore Emiliano una ‘discontinuità’ per Brindisi nella governance politica regionale, dopo tutti gli anni scorsi in cui ha dimenticato questa città, creando solo localismi. Siamo sicuri, come Udc e tutta la coalizione di centro destra, che il porto di Brindisi, così come è conformato con le sue strutture portuali ed infrastrutture di tutta la retroportualità e di tutto l’hinterland industriale e post-industriale, saprà far valere le sue potenzialità; non da meno per i collegamenti stradali e ferroviari che raggiungono direttamente tali siti senza attraversare l’ambito urbano.
Situazione politica – Alle ultime elezioni regionali, la provincia di Brindisi è stata quella in cui la coalizione del governatore Emiliano ha registrato una perdita sostanziale a favore di quella dell’europarlamentare On. Raffaele Fitto. Brindisi rivendica a Emiliano le giuste e particolari attenzioni –diritti – nella riconversione economica della de-carbonizzazione, nella tutela della salute e dell’ambiente e nella salvaguardia dei livelli occupazionali; diritti che per questi ultimi anni la Regione Puglia ha disatteso, contrapponendo territori (caso Grottaglie –Brindisi).La Giunta comunale di Brindisi dovrebbe riflettere, visto che la volontà politica della città è cambiata rispetto alle elezioni comunali di due anni addietro.
Progetto Edison – Edison ha presentato (su invito del Sindaco e del Presidente AdSPMAM) il progetto per la realizzazione di un deposito costiero Small Scale di Gnl. Si tratta di un investimento che, in caso di realizzazione, contribuirà a decarbonizzare i trasporti marittimo e pesante su gomma, grazie all’uso di un combustibile che abbatte le emissioni rispetto ai tradizionali. Al tempo stesso produrrebbe ricadute positive sul territorio brindisino facendolo diventare un polo di attrazione preferenziale per i traffici dei mezzi navali ‘green’ creando un‘opportunità per lo sviluppo dei settori turistici, industriali e commerciali. Tutte le istituzioni locali, operatori portuali (Ops e altri) e agenti Raccomar hanno registrato la convergente volontà di realizzare il deposito di Gnl a Brindisi, puntando a rendere disponibile nel Centro-Sud Italia un combustibile sostenibile dal punto di vista ambientale e competitivo.
Sito del deposito – Tutti concordano che il progetto è fattibile e Brindisi ne rivendica la realizzazione, ma non nel sito portuale scelto da Edison (Costa Morena). Al consigliere regionale Amati bisogna dare atto nell’aver dichiarato il male di questa città: “Sono certo che questa volta non sarà così, ma ciò che è successo in passato serve a stare in guardia. Chissà quante volte, infatti, abbiamo sentito che il problema non era il progetto ma la localizzazione, nascondendo in realtà una notevole contrarietà a programmi di sviluppo, anche se con oggetto verde e di economia circolare ….”. Per il Sindaco il sito ideale è quello offshore; forma elegante per dichiararsi contrario. Gli operatori portuali sono per localizzarlo a Capo Bianco e gli agenti marittimi non intendono perdere metri operativi di banchina (su Costa Morena) già infrastrutturata a favore del Gnl. Si pone una serie di questioni, di vincoli, di criticità che non risolvono il problema del sito come anni addietro per il rigassificatore o come accadde per la Grimaldi di navigazione. Politicamente, la coalizione di centrodestra, ha posto la questione con un ordine del giorno (a firma del Consigliere Oggiano) da discutere in un prossimo consiglio comunale, affinché anche questa volta non si dica che il progetto è utile per Brindisi però il sito va cambiato. Noi dell’Udc poniamo una considerazione pratica: nessun investitore industriale pubblico o imprenditore privato, con un progetto valido, andrebbe a insediarsi su un sito non infrastrutturato di servizi; sceglierebbe altri porti e altre città. E comunque una città che non decide … è vecchia! Abele Carruezzo – Segretario cittadino UDC Brindisi