Cosa chiedere a questo 2021 per la città di Brindisi? Le pretese sarebbero tante, ben distribuite sulle diverse criticità che da anni attanagliano il capoluogo: investimenti importanti in ambito industriale, lo sblocco di grandi progetti per il porto, la soluzione di alcuni nodi che da tempo bloccano alcune aree cittadine (vedasi il caso Cala Materdomini). A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, però, forse un tema su cui qualcosa sembra muoversi davvero c’è, ed è quello relativo all’avanzamento di piccoli grandi progetti urbani che possano rendere Brindisi più moderna e vivibile.
Alcune iniziative sono divenute ufficiali in questi giorni e riguardano la realizzazione di nuove aree verdi in zone diverse della città. Una è da sempre nel cuore dei brindisini: il vecchio Tommaseo, dove in attesa di riqualificare la struttura si procederà alla messa in sicurezza e alla pulizia del parco adiacente, così da renderlo vivibile. Si tratta di una buona notizia per un’area che piano a piano sta diventando più curata e vissuta, anche grazie ai nuovi chioschi su lungomare Vespucci.
L’altra zona verde sarà ricavata nell’area esterna all’ex caserma Ederle, in via Castello. Il sottoscritto alcuni anni fa aveva proposto l’utilizzo della struttura per un parcheggio, funzionale per una ZTL da far partire poco dopo, chiudendo il lato sinistro del centro alle auto dei non residenti. Tuttavia va detto che il centro non gode di grandi spazi verdi e zone giochi per bambini. In quest’ottica credo sia più importante pensare a una rigenerazione virtuosa dell’area. Ben venga, dunque, il parchetto, se curato e manutenuto a dovere.
Un’altra novità importante riguarda il bando per l’incentivazione della mobilità sostenibile del Ministero dell’Ambiente, aggiudicato dal Comune di Brindisi. Un risultato che permetterà di realizzare a una serie di piste ciclabili dalla stazione verso centro e periferia, a cui si aggiunge il progetto per le ciclabili extraurbane, che si svilupperanno lungo la costa nord.
Quello delle ciclabili è un obiettivo che molte grandi città stanno perseguendo, anche sulla scia dei finanziamenti governativi ed europei. A Roma l’Amministrazione capitolina – non con poca fatica – da alcuni anni porta avanti un grande piano per le piste leggere sui diversi lungotevere e sulle grandi arterie che conducono in periferia. La fatica nasce soprattutto nel convincere residenti e commercianti della bontà di un simile progetto. E difatti il paradosso è che tra i principali nemici della viabilità leggera c’è proprio la mentalità, ancora forse troppo retrograda su questi temi, di una parte dei cittadini.
Mi ha colpito molto, a tal proposito, la scelta della città di Rimini che nell’ambito della costruzione del nuovo waterfront – un progetto straordinario – ha deciso di eliminare del tutto il viale a ridosso dei lidi e della spiaggia rendendolo una grande pista per bici, allenamenti, sport leggeri. Retrocedendo in questo modo la carreggiata nella strada parallela e trasformandola in una preferenziale per i bus, dando vita a una specie di metropolitana di superfice. Una vera e propria rivoluzione che – nella città dei mille e più alberghi – è stata accolta con entusiasmo. Ecco, è proprio questo che sarebbe auspicabile: che – quando realizzati – questi nuovi strumenti a disposizione della città godessero del sostegno, della cura, e di un utilizzo massiccio da parte dei brindisini.
Andrea Lezzi (Rubrica BRINDISI VISTA DA ROMA – Agenda Brindisi – 8 gennaio 2021)
Brindisi, nel 2021 città più smart
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