Autore: Calcio IN EVIDENZA Sport

Brindisi, la storia del campionato nella stagione del Coronavirus

Dopo tantissime vicissitudini è andato definitivamente in archivio il più strano campionato di serie D di sempre. Focalizziamo, per sommi capi, come lo ha vissuto il Brindisi FC nel girone H. Dopo aver vinto due campionati consecutivi (Promozione ed Eccellenza), il Brindisi Football Club è tornato in D dove mancava da ben cinque anni. La società, con l’entusiasmo di una matricola, si apprestava a vivere uno dei campionati più entusiasmanti e difficili di sempre. Strada facendo, però, una serie di errori di valutazione e d’inesperienza ha fatto sì che, l’entusiasmo si trasformasse in un calvario. Della Via Crucis dei biancoazzurri seguiremo solo l’aspetto puramente sportivo.
Ai nastri di partenza, oltre al Brindisi, erano pronte a darsi battaglia società blasonate come Foggia e Taranto, ma non da meno erano le altre tra cui Casarano, Andria, Nocerina, Fasano, Nardò, Sorrento, Bitonto e Cerignola. Per gli adriatici, il calendario nelle prime dieci partite prevedeva un difficile e massacrante tour de force, ma nonostante ciò, guidati dal riconfermato mister Olivieri, partono a «razzo» battendo (1-0) all’esordio in trasferta il Taranto, con una rete allo scadere del brasiliano Granado. La domenica successiva il Brindisi vince (1-0) in casa con la Nocerina, grazie ad una rete del centrocampista D’Ancora, per poi perdere malamente (4-0) a Casarano.

I biancazzurri tornano alla vittoria sfruttando al massimo il doppio turno interno: 1-0 con l’Audace Cerignola, grazie alla rete dell’Argentino Montaldi, e 2-1 con il Grumentum, con le reti di Marino e Montaldi. Grazie alle contemporanee sconfitte interne del Fasano e del Taranto, il Brindisi, dopo le prime cinque giornate, si ritrova inaspettatamente solo al comando. Quando sembrava che mister Olivieri avesse trovato il giusto assetto per la sua squadra, alla sesta giornata affronta l’Andria e perde (3-2), reti brindisine di Maglie e Ancora. Nel corso della partita, inizialmente dominata dai brindisini, una serie di episodi contrari si ripercuoteranno per il prosieguo dell’intero campionato; si infortunano i due attaccanti Granado e Maglie (fuori per il resto del campionato), vengono espulsi l’altro attaccante Montaldi (a dicembre sarà «tagliato») e l’under Boccadamo, per concludere subisce due rigori. I brindisini tornano a casa con le «ossa rotte» e per ritrovare la vittoria dovranno attendere otto turni di campionato. Pareggio (1-1) con il Foggia, per il Brindisi realizza D’Ancora; pareggio (2-2) a Nardò, a rete vanno D’Ancora e Ancora; sconfitta (3-0) in casa con il Bitonto; pareggio (0-0) con il Sorrento; sconfitta (2-0) con la Gelbison.

Mister Salvatore Ciullo

A questo punto la società decide di sostituire mister Olivieri con mister Salvatore Ciullo (foto). Il cambio, però, nell’immediato non sortisce niente di nuovo. I biancoazzurri perdono (4-0) in trasferta con il Team Altamura e in casa (2-1) con il Francavilla, per il Brindisi va a segno Ancora. Mister Ciullo, riorganizzata la squadra, ottiene tre vittorie consecutive: con il Gladiator (3-1) fuori casa, a segno Marino (2) e D’Ancora; in casa con l’Agropoli (1-0) rete di Ancora; fuori casa con il Gravina (3-1) reti di Tourè, Zappacosta e Ianniciello. Nel derby interno con il Fasano il Brindisi pareggia (1-1), a rete va D’Ancora.
Nel girone di ritorno, fino all’interruzione del campionato, sospeso il 12 marzo, per nove giornate il Brindisi non riuscirà più a vincere. Perde in casa (2-0) con il Taranto; pareggia (0-0) fuori casa con la Nocerina; pareggia (1-1) in casa con il Casarano, rete di Fruci; perde (4-1) fuori casa con l’Audace Cerignola, per il Brindisi va in goal Tourè; pareggia (1-1) fuori casa con il Grumentum, rete di Tourè; pareggia (0-0) in casa con l’Andria; pur giocando bene perde (1-0) a Foggia; pareggia (0-0) in casa con il Nardò e prima della definitiva sospensione a causa della ben nota pandemia, pareggia (1-1) con la capolista Bitonto, col goal di Ancora. Si chiude così l’anno sportivo 2019/20, che verrà ricordato nel tempo per l’anno del Covid-19.
Sergio Pizzi

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