I Carabinieri Forestali stanno setacciando tutte le aree ad alto rischio idraulico ed idrogeologico, secondo il Piano per l’ Assetto Idrogeologico (PAI) della Regione Puglia, al fine di individuare opere o situazioni che possano rappresentare pericolo per la sicurezza e l’ incolumità pubblica. Queste potenziali situazioni di pericolo possono essere rappresentate da costruzioni abusive, accumuli di rifiuti, ostruzioni di corsi d’ acqua per mancanza di manutenzione. Pur in una provincia povera di acque correnti superficiali come quella brindisina, gli eventi meteorici, che negli anni stanno assumendo sempre più di frequente caratteristiche di elevata intensità, possono mettere in crisi le capacità di deflusso, per l’ appunto spesso compromesse da attività umane, provocando danni ingenti alle stesse, quando non addirittura vittime. Si ricorda l’ alluvione che ha colpito la città di Brindisi nel novembre 2005 e, in tempi più recenti, quella che ha investito Fasano e le sue frazioni nel settembre 2020, quando colate di fango, lungo le “lame” carsiche, si sono riversate nelle aree a valle del territorio. Nell’ambito di questa campagna di monitoraggio, i Carabinieri Forestali della Stazione di Brindisi si sono imbattuti in un piccolo cantiere edile, nel perimetro urbano del capoluogo, a pochi metri dall’argine del Canale Patri, dove erano in fase di realizzazione una platea in calcestruzzo cementizio di m 6×3, un piazzale di mq 144 in materiale stabilizzato di cava, due trincee per circa 38 metri di lunghezza e 0,40 di profondità, per la posa in opera di tubazioni, ed un’ altra area di scavo di 36 metri quadri, il tutto al servizio di un preesistente immobile, in un’ area parzialmente recintata.
I Militari hanno accertato che per i suddetti lavori non era stato rilasciato alcun titolo edilizio, considerando anche che l’ area in questione, ricadendo nella fascia di rispetto di un corso d’ acqua pubblico, è sottoposta a vincolo paesaggistico (oltre che idrogeologico). Pertanto hanno provveduto a sottoporre a sequestro preventivo tutta l’ area di cantiere, nonché i mezzi d’ opera (una betoniera, un gruppo elettrogeno ed attrezzi vari). Il committente dei lavori, che non risulta essere proprietario dell’immobile, I.E. di anni 35, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Brindisi, in concorso con i 3 operai trovati sul posto, per intervento edilizio in assenza del prescritto permesso di costruire in area vincolata, ai sensi dell’art. 44, comma 1, lett. c) del Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 (“Testo Unico dell’Edilizia e dell’Urbanistica) e dell’art. 181, comma 1, del Decreto legislativo n. 42 del 2004 (“Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”).