Coltiviamo la memoria: questo il titolo della cerimonia commemorativa del “Giorno della Memoria”, tenutasi stamane presso un affollato Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, alla presenza delle Autorità civili, militari e religiose nonché dei dirigenti scolastici e di una folta rappresentanza di docenti e studenti provenienti da tutti i Comuni della provincia. L’evento, organizzato dalla Prefettura con la collaborazione del Comune di Brindisi, dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia – Ambito territoriale della provincia di Brindisi e del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, è stato condotto dal giornalista Antonio Celeste.
La scelta del più grande contenitore culturale del Capoluogo – generosamente offerto dal Sindaco – ha consentito, come ricordato dal Prefetto Michela La Iacona nel suo messaggio di saluto, di accogliere tanti ragazzi e di offrire conseguentemente “l’opportunità di piantare più semi, affinchè le riflessioni che faremo oggi possano fare germogliare in quante più coscienze possibile un futuro di pace, diverso da quello che ci ha consegnato il terribile periodo storico che andiamo a ricordare”.
Nel corso della cerimonia il Prefetto ha consegnato le medaglie d’onore conferite dal Presidente della Repubblica alla memoria di 16 cittadini della provincia che hanno vissuto l’esperienza dell’internamento nei campi di concentramento nazisti. Alla consegna erano presenti i Sindaci dei Comuni di origine degli insigniti.
Una manifestazione, intensa per emozioni e contenuti, fortemente voluta dal Prefetto che nel suo discorso ha inteso rimarcare anche l’importanza del termine “responsabilità”: oggi più che mai – ha evidenziato – in cui registriamo, ancora, focolai di odio, di intolleranza, di razzismo, dobbiamo sentirci responsabili delle nostre azioni, dobbiamo essere agenti attivi di una dimensione morale positiva, ma per fare questo abbiamo il dovere di ricordare, di coltivare la memoria delle atrocità disumane commesse per impedire che si possano ripetere. E, tuttavia, coltivare la memoria non basta, occorre reagire ad ogni forma di discriminazione, di sopruso, di pregiudizio e, per fare questo, tutti noi abbiamo il dovere di operare seguendo la preziosa guida della nostra Costituzione”.
Il programma della giornata ha visto la partecipazione attiva di studenti e docenti di alcune scuole della provincia (I.I.S.S. Ferraris-De Marco-Valzani – Polo Messapia, I.P.S.S.S. Morvillo-Falcone di Brindisi, Liceo Marzolla-Leo-Simone-Durano di Brindisi, I.C.S. Commenda di Brindisi) che, con i loro lavori, hanno catturato l’attenzione del pubblico presente. La forza coinvolgente delle immagini ha toccato i cuori dei presenti sin dall’arrivo nel teatro, dove, accolti dagli studenti dell’Istituto Valzani di San Pietro Vernotico, hanno potuto visitare, nello spazioso Foyer, la mostra espositiva “Coltiviamo la Memoria” a cura del Liceo Artistico “E. Simone”, la mostra di opere grafiche “Io Deportato: dalle parole alle immagini” e l’installazione artistica in ferro “Auschwitz-Birkenau”, a cura dell’I.I.S.S. “Ferraris-De Marco-Valzani” – Polo “Messapia” (foto), nonché l’allestimento delle riproduzioni sartoriali e di oggetti tipici della quotidianità della cultura ebraica “il Morvillo ricorda la Shoah” realizzate dell’I.P.S.S.S. “Morvillo-Falcone”.
L’evento ha avuto inizio con il “Canto degli Italiani”, l’inno nazionale magistralmente eseguito dall’orchestra e dal coro dei ragazzi del Liceo Musicale Durano i quali, dopo i saluti del Prefetto e del Sindaco di Brindisi, hanno intonato anche il noto brano “Gam Gam”, colonna sonora del film “Jona che visse nella balena”, canto che nella pellicola viene insegnato dalla maestra a Jona e agli altri bambini nel lager.
Di grande impatto è stata la Performance Multidisciplinare dell’Istituto Professionale Morvillo-Falcone “AVETE 5 MINUTI” che ha richiamato il momento del rastrellamento da parte dei soldati nazisti nel ghetto di Roma con i giovani studenti-attori che dapprima preparano convulsamente la valigia per partire e poi si ritrovano in un corto circuito temporale nel quale si vedono agire nella tragica situazione di ieri i ragazzi di oggi. Dopo la partenza, sono ritornati sul palco, forse morti, forse dispersi e, con un tono a volte triste a volte scherzoso, hanno spiegato il perché di quella scelta.
Altrettanto significativa è risultata la proiezione del Videoracconto “Io Deportato: il Viaggio DENTRO”, realizzato dall’I.I.S.S. “Ferraris-De Marco-Valzani”- Polo “Messapia”, prodotto audiovisivo in cui uno studente, immaginando di essere un bambino al tempo dell’orrore nazista, ha raccontato lo strappo mai sanato della sua innocenza, dei suoi sogni, della sua fiducia verso la vita.
A seguire, una toccante performance teatrale è stata interpretata dalle “Cattedre in Ribalta”, ossia dalle docenti dell’Istituto Comprensivo Statale “Commenda” che hanno appassionatamente recitato il “Canto XI: l’Istruttoria” del drammaturgo tedesco Peter Weiss in cui vengono rivissuti i Processi di Francoforte del 1963-1965. La straordinaria bravura delle insegnanti, che con autentico slancio partecipativo si sono messe alla prova nel ruolo di attrici, ha sugellato alla perfezione la drammaticità delle macabre tragedie consumate.
E proprio raccontando le storie legate ai processi che ha personalmente istruito contro i criminali nazisti, ha catturato l’attenzione di tutto il pubblico presente il dott. Marco De Paolis, Procuratore Generale Militare presso la Corte d’Appello di Roma. La testimonianza di chi ha consentito di fare giustizia contro i responsabili delle più gravi stragi compiute in Italia e all’estero durante la Seconda guerra mondiale è stata pertanto motivo di riflessione ulteriore per gli studenti, specie per i più grandi che si accingono alla maturità, sugli eventi più tragici che hanno caratterizzato la storia del novecento.
È seguito, quindi, un nuovo momento musicale sempre a cura dell’orchestra e del coro del Liceo Musicale che hanno emozionato il pubblico presente con la stupenda “Dance to the end of love”, con cui il compianto cantautore Leonard Cohen descrive la storia di un quartetto d’archi costretto a suonare nei campi di concentramento. Lo stesso Cohen raccontava che “Fammi danzare verso la tua bellezza con un violino in fiamme, sta ad indicare la bellezza della conclusione dalla vita, la fine dell’esistenza e dell’elemento passionale in quella conclusione”.
Altra emozionante performance teatrale è stata “Voci della Shoah” a cura dei ragazzi del Liceo Classico Marzolla che, con pathos e grande forza espressiva, hanno interpretato dei brani tratti da “Se questo è un uomo” di Primo Levi, dal “Diario di Anna Frank” e dal celebre discorso del Film “Il Grande Dittatore” di Charlie Chaplin”.
Come con l’inizio in musica, anche la conclusione della manifestazione ha visto esibirsi i ragazzi del Liceo Musicale che hanno eseguito “La Vita è Bella”, musicata da Nicola Piovani e cantata da Noa, colonna sonora dell’omonimo film che racconta in modo originale la tragedia dell’Olocausto.
Il Prefetto ha espresso la propria sincera, sentita gratitudine al Dirigente Scolastico Provinciale, ai Dirigenti Scolastici, agli Insegnanti e agli Studenti che sono stati i veri protagonisti della cerimonia, spendendosi con impegno e autentica partecipazione emotiva per aiutarci a dare un senso all’importante lezione educativa che una storia così tanto tragica del recente passato ci ha consegnato.
Le foto sono di Maurizio De Virgiliis (Agenda Brindisi)