“Il Mediterraneo è il mare circondato da terre. E come tale è il mare intorno al quale è nata la civiltà. E’ un mare che sembra fatto apposta per la circolazione delle idee, del commercio, della cultura” ha raccontato più volte Franco Cardini, il prossimo ospite del Festival “Mare d’inchiostro”: saranno due gli eventi in Puglia con il professore emerito dell’Istituto italiano di Scienze Umane alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Dal Mediterraneo alla Via della Seta, tra Oriente e Occidente; dall’epopea delle civiltà marinare italiane alle Crociate: lo storico e saggista specializzato in Medioevo e Cristianesimo, il medievista che il mondo ci invidia, studioso dell’Islam in tempi in cui non se ne occupava nessuno, sarà l’ospite del penultimo appuntamento della terza edizione del Festival. Venerdì 4 marzo alle 10 nella Sala Conferenze (ex chiesetta) di Giurisprudenza del Dipartimento Jonico in Sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo di Taranto Franco Cardini terrà la lectio magistralis «Mediterraneo, Mare di tesori».
Dopo i saluti istituzionali dell’ammiraglio di divisione Salvatore Vitiello comandante del Comando Marittimo Sud della Marina Militare, di Sergio Prete presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Jonio interverranno Valentina Spataro, architetto TaLab (Taranto Laboratorio Urbano)- Asset, Riccardo Pagano direttore del Dipartimento Jonico dell’Università di Bari e Stefano Vinci, docente di Storia del diritto medievale e moderno dell’Università degli Studi di Bari. Partecipano in presenza, alcuni studenti delle scuole di Taranto e collegati da Bari gli studenti del Liceo Classico “Orazio Flacco. “La lectio magistralis del professor Franco Cardini “Mediterraneo, mare di tesori” ci sollecita a riflettere sul mare nostrum di antica memoria romana”, ha dichiarato Riccardo Pagano, direttore del Dipartimento jonico dell’Università degli studi Bari Aldo Moro, sede di Taranto. “Il mare Mediterraneo – ha aggiunto – è all’origine di tante e variegate culture e civiltà. È mezzaluna fertile, è codice di leggi scritte (Hammurabi), è testimone di ricchezza faraonica (Piramidi), è intriso dei topoi culturali dell’antica Grecia, della romanità, della scienza arabo/islamica, della intelligenza vivace e propositiva federiciana, della sacralità spagnoleggiante e tanto altro ancora; sì, è la ricchezza della diversità che trova il suo humus nell’incontro tra culture diverse. Incontro/scontro; odio/amore; paura/scoperta/viaggi; economia/ricchezza/povertà; monarchie/califfati/imperi; diritto/diritti; monoteismo/religioni ecc. caratterizzano i fenomeni di lunga, media e breve durata della storia del Mediterraneo”. “Il Mediterraneo, oggi -ha concluso il direttore Pagano – è nuovamente al centro di una geopolitica complessa, articolata che nei suoi “tesori” può trovare risposte per un divenire di pace”.
Alle 18, il secondo appuntamento del Festival “Mare d’inchiostro”: l’autorevole storico e docente universitario Franco Cardini terrà la lectio magistralis “La via della seta, un ponte tra Oriente e Occidente” nella Sala Comitato dell’Autorità portuale di Brindisi (piazza Vittorio Emanuele II, 7) dove sarà accolto da Aldo Tanzarella, direttore di Esercizio Brindisi-Monopoli dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale. Interverranno Nicolò Carnimeo, docente di Diritto della Navigazione dell’Università di Bari e Salvatore Amorella, dirigente dell’Istituto Tecnico “Carnaro – Marconi – Flacco – Belluzzi” di Brindisi. Partecipano in presenza gli studenti dell’Istituto.
Il dirigente Salvatore Amorella (foto), racconta che “già da qualche anno l’Istituto Nautico ha intrapreso una partnership con l’Università Aldo Moro di Bari e segnatamente con il progetto “Mare d’Inchiostro” nella prospettiva di rendere consapevoli gli studenti che l’approccio al mare non è solo di natura tecnica ma che dietro l’andar per mare c’è una cultura che si esprime anche in testi letterari”. “E’ un tentativo – osserva il dirigente – di coniugare scienza e letteratura del mare che non può che giovare agli alunni, cui serve avere una visione olistica e interdisciplinare dei loro studi”. “Ma questa collaborazione – conclude Amorella – è utile anche per stimolare le istituzioni a valorizzare il patrimonio marittimo della città di Brindisi, assai sottoutilizzato. Un Istituto Nautico può costituire uno stimolo nell’ottica di rendere protagonisti gli studenti anche degli aspetti politici, in senso nobile, che lo sfruttamento delle risorse marine comporta. Riappropriarsi della memoria storica del ruolo del porto di Brindisi cui certamente farà riferimento il prof Cardini può aiutare ad inserire la scuola nel contesto socio-economico e a sensibilizzare le coscienze alla valorizzazione delle opportunità legate al territorio”. Il Festival “Mare d’inchiostro” è organizzato dall’associazione “Vedetta sul Mediterraneo” di Giovinazzo in collaborazione con Asset l’Agenzia Regionale Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, il Dipartimento Jonico dell’Università di Bari, sede di Taranto, l’Istituto “Carnaro-Marconi-Flacco-Belluzzi” e Donne in Corriera. Gli ultimi due appuntamenti della terza edizione si svolgeranno a Bari e Taranto a metà marzo.