In una conversazione pubblica nel cortile del Caffè Letterario di Palazzo Nervegna (via Duomo 20), venerdì 17 maggio alle 18,30, Mario Giammetti, scrittore e biografo dei Genesis accreditato a livello internazionale, dialogherà con il giornalista e conduttore radiofonico Domenico Saponaro soffermandosi su un periodo importante e ben preciso della storia del gruppo. Esattamente cinquant’anni fa, nel maggio 1974, i Genesis concludevano il lungo tour successivo a Selling England By The Pound, forse il disco della loro maturità: un’autentica pietra miliare del progressive con cui, oltretutto, la band raggiunse anche, per la prima volta dalla fondazione, un equilibrio pressoché totale. Se la forza trainante degli esordi, infatti, era stato il primo chitarrista Anthony Phillips (poi dimissionario), in seguito avrebbero prevalso maggiormente le personalità del cantante Peter Gabriel e del tastierista Tony Banks, spalleggiati dal meno appariscente ma altrettanto determinante bassista-chitarrista Mike Rutherford.
Il batterista-cantante Phil Collins e il chitarrista Steve Hackett erano sopraggiunti solo nel 1971, per Nursery Cryme, ma quando fu il momento di incidere Selling England By The Pound si erano ormai inseriti a pieno titolo nel processo di scrittura, arrangiamenti e produzione, tanto che quel disco può agevolmente essere ripartito a tutti e cinque in parti più o meno equivalenti. Nel corso del successivo tour, tuttavia, la personalità di Peter Gabriel prese il sopravvento grazie alle incredibili capacità teatrali e mimiche, situazione che alimentò alcune pur comprensibili gelosie negli equilibri del gruppo, confluite poi in diversi momenti di tensione quando, a partire dall’estate 1974, si dedicò alla composizione di quello che sarebbe diventato il primo album doppio dei Genesis, The Lamb Lies Down On Broadway, uno straordinario concept parto totale della fantasia di Gabriel.
Il cantante, afflitto oltretutto da problemi familiari e tentazioni cinematografiche, finì col lasciare la band proprio al termine del Lamb tour, che ebbe luogo dal novembre 1974 al maggio 1975. Furono momenti di grande sbandamento per i Genesis: Gabriel era, oltre che la splendida voce e l’autore di almeno metà dei testi delle canzoni, anche l’immagine, come ampiamente celebrato dalle riviste rock dell’epoca, che infatti diedero per scontata la fine del gruppo. Non avevano fatto i conti, evidentemente, con la personalità di Tony, Mike, Steve e Phil. Il batterista, in particolare, già detentore di un carattere aperto capace di infondere ottimismo e tanta positività, si rivelò anche un fantastico cantante. Così, a un passo da quello che molti ritenevano il baratro, i Genesis in versione quartetto tirarono fuori i muscoli e pubblicarono nel 1976 il magnifico A Trick Of The Tail, che ironicamente vendette molto più degli album dell’era Gabriel.
Tutto questo, che accadde nell’arco di meno di tre anni, è il tema (insieme a tante altre curiosità sul mondo Genesis) di cui il 17 maggio parlerà Mario Giammetti (foto), autore di una quindicina di libri dedicati ai Genesis (anche in lingua inglese), nel corso dell’incontro condotto da Domenico Saponaro (foto sotto). Nel corso dell’incontro vi saranno anche intermezzi musicali a cura del Notturno Concertante, gruppo etnoprog con sette cd all’attivo e numerose collaborazioni con grandi nomi della scena musicale italiana e internazionale, tra cui Steven Wilson e Tony Pagliuca. Nell’occasione eseguirà personali reinterpretazioni strumentali di brani dei Genesis arrangiati per due chitarre acustiche. Appuntamento da non mancare, quindi, alle 18,30 di venerdì 17 maggio nel cortile del Caffè Letterario di Palazzo Nervegna.