Fine lavori per la riqualificazione di due aree archeologiche urbane di Brindisi. Il progetto, portato avanti dal settore PES e Manutenzione Beni Monumentali del Comune di Brindisi, guidati dagli Assessori Ernestina Sicilia e Gianluca Quarta, è stato donato all’Amministrazione Comunale dall’Associazione Brindisi e le Antiche Strade. Nel particolare si è intervenuti per la riqualificazione dei siti storici: Aree archeologiche di Via Casimiro e della Casa del Turista, finanziato nell’ambito del PSR 2014 – 2020 dal GAL Alto Salento Srl all’interno dell’Azione 1 – Interventi per la tutela e riqualificazione paesaggistica delle aree rurali e costiere, intervento 1.1 – Interventi di riqualificazione paesaggistica di proprietà pubblica, il tutto avviato durante la precedente amministrazione comunale. Per l’area archeologica di Via Casimiro sono state realizzate opere di straordinaria manutenzione. Nel 1957, durante la costruzione dell’Istituto Autonomo Case Popolari, vennero alla luce i resti di epoca repubblicana di un edificio pubblico (prima metà del II sec. d.C.) e i pavimenti di edifici abitativi (II – I sec. a.C.). Con il progetto, sono stati eseguiti una pulitura accurata della zona archeologica, nonché l’illuminazione dell’area, con risalto degli elementi maggiormente significativi.
Presso la zona archeologica della Casa del Turista, su Lungomare Regina Margherita, è stata invece realizzata una passerella lignea per l’abbattimento delle barriere architettoniche, passerella che consente una buona fruibilità di tutta l’area. Attraverso i primi saggi di scavo condotti nel 1999 sono state individuate sequenze stratigrafiche a partire dall’età romana, in buona parte compromesse da interventi e stratificazioni che giungono sino all’età moderna. Al di sotto dei livelli di fondazione è venuta alla luce una struttura muraria composta da blocchi in carparo coevi ed identificabili con l’attigua chiesa di San Giovanni dei Greci (XIV sec.), dove veniva ufficiato il rito greco, di cui restano alcune tracce nell’attiguo Palazzo Cocotò. Le successive campagne di scavo, condotte nella zona del giardino retrostante la Casa Del Turista dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici, hanno restituito importanti tracce di epoca medioevale ed ancor prima del periodo romano tra il II – III secolo d.C. e XIII – XIV secolo d C. Al primo periodo si fa risalire il sepolcreto riportato alla luce, composto da circa quaranta deposizioni in fossa terragna e in tomba a cassa rettangolare. «Un particolare ringraziamento a tutto il settore P.E.S., all’Arch. Maurizio Marinazzo Responsabile del procedimento e Arch. Mina Piazzo, che ne ha curato anche la direzione lavori».