Ci spiace dirlo, ma da un parlamentare e da un consigliere regionale del territorio ci saremmo aspettati molto di più che semplici ed inutili strepiti da prefiche al capezzale di un morto che, a dirla tutta, nemmeno esiste. E’ mortificante per il nostro territorio sapere che questi due illustri rappresentanti anziché occuparsi del merito delle questioni, le utilizzano unicamente per costruire polemiche con la nostra amministrazione. Ed è soprattutto triste sapere che l’On. D’Attis e il Cons. Amati, hanno raccolto l’eredità peggiore della tradizione politica brindisina, quella con il cappello in mano pronta a svendere la città ed il porto agli interessi di pochissimi a scapito del bene comune. Incapaci di una visione altra per la città ma capaci soltanto di accettare acriticamente tutto quanto viene imposto. Insomma da due esponenti così importanti ci saremmo aspettati una difesa a spada tratta del porto e delle sue potenzialità e quindi non solo del presente ma anche del futuro della città. E vale la pena sottolineare che fino ad oggi, l’unico gas che abbiamo visto è quello utilizzato per gonfiare i palloni di fesserie a mezzo stampa: prima uno spostamento sulla banchina, smentito dalla stessa Edison, oggi il cambio di strategia dell’azienda con lo spostamento in altri porti. Noi continuiamo a ribadire che la localizzazione dell’impianto è assolutamente incompatibile con le potenzialità e l’importanza di Costa Morena est per il nostro porto e per la città. Che è assolutamente impensabile anche solo immaginare di ingabbiare per sempre quella porzione strategica di porto per un impianto che nella migliore delle ipotesi darebbe alla città una trentina appena di posti di lavoro, per altro con professionalità altamente specializzate. Costa Morena Est, con le infrastrutture già esistenti, la ferrovia e le potenzialità per essere inserita con prepotenza nella zona Franca doganale, ha tutti i crismi per essere già considerata la banchina più strategica del porto per lo sviluppo del traffico merci e necessiterebbe di pochi interventi strutturali per renderla ancora più competitiva, con ricadute enormi per l’economia del porto e della città e con prospettive lavorative di gran lunga maggiori. Su tutto questo bisogna continuare a battersi. Su questo vorremmo vedere impegnati i nostri rappresentanti del territorio: D’Attis, se ne è capace, dovrebbe provare ad entrare a gamba tesa su chi vuole distruggere il nostro porto e non chiedere ad altri di farlo contro chi difende la città ed il suo futuro e Amati dovrebbe chiedere alla Regione, ammesso che lo ascoltino, di esercitare maggiore autorevolezza contro chi non cura gli interessi della città. Noi continueremo a sostenere le nostre ragioni e saremo sempre dalla parte di chi ha davvero a cuore il futuro della città.
Brindisi Bene Comune