Presentata presso il professionale brindisino la docu-mostra “Integrazione – Integrim…” a cura dell’associazione Integra Onlus. Mercoledì scorso, nell’atrio dell’IPSSS “Francesca Laura Morvillo Falcone” di Brindisi è stato tagliato il nastro inaugurale della docu-mostra realizzata in occasione del trentennale dello sbarco degli albanesi sulle coste pugliesi. Introdotta e moderata dal prof. Claudio Argentieri, referente per la comunicazione d’istituto, la manifestazione ha visto i saluti di apertura della Dirigente Scolastica Irene Esposito, quindi i saluti e le testimonianze del Prefetto di Brindisi dott.ssa Carolina Bellantoni, del Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Brindisi dott.ssa Gabriella Scaturro, del Sindaco di Brindisi ing. Riccardo Rossi e della Dirigente del Liceo Simone Durano dott.ssa Carmen Taurino.
A seguire ci stati gli attesi interventi del prof. Franco Merico, già docente di Sociologia dei processi migratori presso l’Università del Salento, e della dott.ssa Klodiana Cuka, presidente di Integra Onlus organizzatrice della docu-mostra con le toccanti foto di Vittorio Arcieri. Nell’occasione sono stati presentati due preziosi abiti: uno della tradizione albanese, l’altro di quella brindisina (quest’ultimo realizzato dal settore Moda dell’Istituto Morvillo Falcone). “In giro per il mondo purtroppo si costruiscono muri e fili spinati – ha dichiarato Klodiana Cuka – mentre noi siamo qui con gli studenti per ricordare cosa successe a Brindisi nel 1991, è fondamentale che i giovani lo sappiano, proprio per rimarcare e rafforzare il concetto di accoglienza”.
La Dirigente Scolastica Irene Esposito: “Questa mostra esposta in un istituto scolastico serve da monito per le nuove generazioni, affinchè i nostri studenti imparino e diano il giusto valore all’accoglienza. Per i brindisini, così come per gli albanesi, l’ospitalità viene prima di tutto. Non dimentichiamo che gli albanesi, pur avendo una democrazia giovane, vantano una grande tradizione di accoglienza e che l’ospitalità è tra i loro primi valori. Nessun ebreo d’Albania venne consegnato ai nazi-fascisti: gli albanesi accolsero e in molti casi morirono, ma non consegnarono mai l’ospite rifugiato nelle mani del nemico. L’ospitalità e l’accoglienza sono parte integrante del patrimonio culturale albanese, esattamente come accade per i pugliesi e per i brindisini”.
La docu-mostra è visitabile fino al 30 settembre dalle ore 8.00 alle 12.00 e dalle 16,00 alle 18.00, previa esibizione di green pass.