Il mercato libero nel settore energia, elettricità e gas, continua a creare difficoltà economiche ai consumatori, tramite contratti carpiti con furbizia – telefonate di finti sconti, di verifiche di letture, finte interviste nei centri commerciali, ecc. – vanificando il valore che la liberalizzazione dovrebbe, invece, produrre. «Sono migliaia le segnalazioni e i reclami arrivano giornalmente ai nostri sportelli territoriali, di bollette del gas con aumenti indiscriminati, pur in presenza degli stessi consumi, con aumenti raddoppiati o triplicati della componente energia, specie nella scadenza e del rinnovo del contratto – denuncia Antonio Bosco (foto), presidente Adiconsum Taranto Brindisi – e tali incrementi di prezzo avvengono da parte delle Aziende che, supportate dal Codice di condotta commerciale, si avvalgono della facoltà della procedura del silenzio-assenso del consumatore». Pur prendendo atto degli aumenti della materia prima e delle difficoltà di approvvigionamento «ci sono comportamenti poco chiari messi in atto da alcune società fornitrici del settore energetico». Tra questi: aumenti fatti in modo unilaterale, senza nessuna accettazione da parte del cittadino-consumatore e/o impresa commerciale; lettere mai arrivate a destinazione per cui spetta al consumatore invertire l’ordine della prova; in presenza di reclami vengono offerte rateizzazioni e un nuovo contratto a prezzi inferiori rispetto a quanto fatturato ( esempio: da € 2,43 per metro cubo di gas, fatturato prima del reclamo anche a € 0,50 per metro cubo, quando i clienti minacciano di cambiare azienda).
«Poiché nonostante le multe comminate dall’Antitrust a novembre 2023, ad alcune aziende del settore per 15 milioni di euro, le stesse continuano a modificare contratti in modo unilaterale – prosegue Bosco – invitiamo i consumatori a non fare scelte al buio, a documentarsi ed a verificare i costi, prima di aderire al mercato libero, raccomandando di restare nel mercato tutelato se si verificano le condizioni previste dalla legge (anziani, soggetti fragili, ecc.). Verificare sempre, insomma, il costo della fornitura in esercizio e qualora si fosse in presenza di aumenti esosi e non concordati, occorre cambiare gestore, anche in presenza di nuova offerta». Il mercato deve essere libero da questi comportamenti scorretti perciò l’Adiconsum ha chiesto all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) di modificare urgentemente il Codice di condotta commerciale che prevede il silenzio-assenso in caso di rinnovo e alle Aziende, in particolare ad Enel energia, di ricercare soluzioni immediate con le Associazioni Consumatori ufficialmente riconosciute con le quali già esistono protocolli di conciliazione. «Tutto ciò per scongiurare – conclude Bosco – inutili contenziosi, l’allargamento della platea dei poveri energetici e la messa in mora di tante famiglie».