Nella nota del Comune di Brindisi, diffusa ieri in risposta alle osservazioni del consigliere regionale Fabiano Amati – il quale sottolineava che “sembra inverosimile, per fermarsi alla questione del consorzio Asi, che non si possa avere il piacere di capire quali siano le questioni tecniche su cui ci si confronta e che tutto il dibattito abbia l’impronta dell’allusione e del messaggio cifrato” – il sindaco Riccardo Rossi ricorda che “l’Asi ha un bilancio in positivo di quasi un milione di euro”. Il tono e gli argomenti sembrano più da addetto stampa del presidente dell’ASI che da Sindaco della Città di Brindisi. E poi, come se fosse sufficiente un bilancio in utile per dire che va tutto bene. Si possono sopravvalutare gli utili per coprire le perdite. I revisori dei conti servono anche per evitare magagne di questo genere. A proposito sarebbe interessante conoscere quanto costano e a chi sono state date le consulenze in questi ultimi anni e quali legami di lavoro hanno con gli attuali amministratori. Come se fosse sufficiente bacchettare il Consigliere regionale per dissimulare le responsabilità che stanno in capo alle gestioni dell’ASI e lo stato in cui l’ente si trova. Come se fosse sufficiente presentare un bilancio, che non è quello definitivo (come ricorda ingenuamente il presidente del consorzio ASI), per dire che va tutto bene e che il giudizio negativo dei revisori vale meno della carta su cui è vergato. Come se fosse sufficiente instillare miserevolmente un dubbio sulla professionalità ed incompatibilità di uno dei componenti del Collegio Sindacale, una donna commercialista, per essere stata per un certo periodo vicepresidente del consorzio (chissà cosa ne pensano di questo scivolone le donne di BBC) per minare la validità del parere negativo al bilancio.
Sembra una ritorsione, una insofferenza ai pareri altrui e tecnici, anzi è più espressione (lungi da noi parlare di sessismo) di una cultura che fa il paio con una certa intolleranza da regime! Il sindaco, infatti, dichiara in quella stessa nota: “Mi chiedo inoltre se sia possibile essere un giorno componente del Cda di Asi ed un altro giorno componente del collegio dei revisori. Anche su questo occorre chiarezza”. E lo scopre adesso? E perché ha votato gli altri bilanci? Eppure i revisori erano gli stessi! Ma dovrebbe essere lui stesso a darsi la risposta sull’inesistenza di incompatibilità. Lui che è Sindaco, Presidente di Provincia e rappresentante di partecipate; lui che avrebbe voluto approvare un bilancio sonoramente bocciato dal commissario ad acta; lui dovrebbe sapere che quella incompatibilità non esiste. E comunque il parere negativo è a firma di tre componenti su tre; pertanto screditarne uno non porta alla inefficacia del giudizio. Sarebbe stato sufficiente leggere con attenzione quel parere per comprendere che non va proprio tutto bene nel bilancio ASI come si vorrebbe dipingere.
E se proprio non fosse stato sufficiente il parere del Collegio, perché viziato da incompatibilità, incompetenza, incapacità o da qualsiasi altra cosa, allora avrebbe potuto leggere il report della Deloitte & Touche (multinazionale specializzata in consulenza aziendale e revisione contabile) che conferma le criticità già rilevate dal Collegio Sindacale nel mese di luglio. Un suggerimento ci permettiamo di dare al Sindaco: rilegga con umiltà ed attenzione la nota di Amati e ne prenda spunto per migliorare l’approccio ai tanti e gravi problemi che la città vive sulla propria pelle. Magari chiarisca pubblicamente la sua idea e quella della sua maggioranza sul ruolo che il Consorzio ASI deve avere sullo sviluppo della città. Ricordi inoltre che non è stata una congiuntura astrale nefasta a far dimettere dall’incarico prima il Vicesindaco, la dottoressa Rita di Vito, poi l’assessore Roberto Covolo che è andato a cercare fortuna nella “sua” San Vito, poi l’assessore al Bilancio Cristiano D’Errico, ed a stretto giro l’ingegner Lonoce, componente per il Comune di Brindisi del Comitato dell’Autorità di Sistema Portuale di Gestione. Quasi tutti sbattendo fragorosamente la porta. Pensi a coinvolgere le forze buone e sane della città, chi ha competenza e conoscenza e non ha alcun interesse personale o familiare, anche se molte di queste forze sono deluse. Sembra che il sindaco, più che iniziare una nuova storia, abbia scelto di rappresentare il passato, il suo sistema e il suo vecchio assetto. Si è messo, invece, a difendere tutti gli assetti decisi anni fa ed esistenti prima della sua elezione.
Coordinamento Left Brindisi