A 24 ore dai fatti, ossia dall’intervista che è diventata un caso nazionale per le velenose polemiche tra il presidente della NBB Nando Marino e l’ex capitano biancoazzurro Adrian Banks, il lavagnista tecnico di Terzo Tempo e Agenda Brindisi Paolo Mucedero riavvolge il nastro e ripercorre le tappe di una giornata a dir poco convulsa. Nella foto di apertura del servizio l’immagine pubblicata proprio oggi da Agenda Brindisi nella copertina di sport: Adrian Banks con un enigmatico sorriso! (by Maurizio De Virgiliis).
Di buon mattino il direttore Antonio Celeste ha raccolto le dichiarazioni del presidente Fernando Marino, che annunciava, non senza tradire evidente rammarico, la clamorosa bomba di questa prima parte di mercato. Dopo i colpi dell’Olimpia Milano – uno in particolare utile ai fini del nostro racconto – è arrivata quindi la notizia che in città veniva paventata da qualche giorno. Adrian Banks ha rifiutato le offerte di rinnovo dell’Happy Casa Brindisi, preferendo la soluzione proposta dalla Fortitudo Bologna. Di per sé la notizia ha già del clamoroso: il capocannoniere dell’ultima – dimezzata – stagione si sposta verso una squadra diretta concorrente di quella da cui proviene. La notizia ha rapidamente preso piede sul web venendo riportata immediatamente dalle pagine social più seguite. Nei minuti immediatamente successivi, Sportando pubblica una traduzione in lingua inglese delle dichiarazioni del presidente Marino, praticamente in ogni canale a sua disposizione. Ma a generare polemiche sono stati i commenti del presidente, evidentemente deluso, circa il comportamento del giocatore. Il capo del sodalizio adriatico ha parlato di mancanza di gratitudine da parte del giocatore, considerando anche la – pare – risibile differenza economica tra le due proposte e l’opzione garantita per il terzo anno (sarebbe stato il quinto consecutivo, sesto in carriera) che la New Basket aveva messo sul piatto. «Ci siamo rimasti male, abbiamo preso un giocatore quasi a fine carriera, dopo due annate incolori in Israele, e lo abbiamo reso un MVP» ha dichiarato il presidente Marino, che poi ha lasciato cadere un velo scuro sul futuro della società: «Voglio portare altre due salvezze tranquille, poi spero di trovare un imprenditore che abbia la voglia e la follia di prendere il mio posto». La bomba era stata sganciata ed ha effettivamente colpito durissimo. Nella prima mattinata di Adel, Georgia, Stati Uniti, arriva il primo commento su Twitter. Kelvin Martin, riportando l’intervista tradotta da Sportando: «Non sono affari suoi! – scrive l’ala americana – La famiglia prima di tutto. Quell’uomo ha dato tutto negli ultimi due anni, non parlarne male solo perché non ha firmato per il terzo. Non è stato bello, Banks è stato MVP di questa Lega». Pochi minuti dopo, Kelvin aggiunge: «Hanno reso Banks un MVP? Ho visto quell’uomo impegnarsi duramente ogni giorno! Per non parlare … – si interrompe il Tweet del giocatore – di quello di cui non voglio parlare, ma sappiamo sia la verità». Poi rivolge le ultime righe all’ex compagno: «Non lasciare che questa negatività rovini il momento».
Qualche ora dopo è il turno del diretto interessato a riportare la notizia dal proprio account Twitter, poi aggiunge: «True colors» … i veri colori. «Almeno so cosa pensano di me – aggiunge – Non esistono rispetto, affidabilità ed apprezzamento per il duro lavoro, nel mondo del basket». Subito è stato ripreso da Kelvin Martin che ha scritto: «Se hanno questa opinione di te, non so cosa pensino degli altri». E ancora: «Questa storia non riguarda solo Adrian Banks. Questa è una lezione per ogni giocatore, specialmente in Europa, non importa quanto impegno dai, sarai sempre discusso quando non darai ciò che vogliono da te».
Al coro si aggiunge un altro giocatore in uscita da Brindisi, Tyler Stone, che peraltro in queste ore sembra avvicinarsi alla Fortitudo. L’ex Cantù riprende le accuse di ingratitudine mosse dal presidente Marino e commenta: «Questo business è così poco leale, Adrian ha dato tutto al club mantenendosi sempre professionale. Mossa senza classe da parte di Marino. Perché non essere semplicemente contento per lui invece di diffamare il suo nome?» E prosegue: «O muori da eroe, o vivi abbastanza a lungo da diventare il cattivo!». Le ultime considerazioni di Adrian, invece, sono giunte tramite il suo agente Justin Haynes: «E’ una narrazione che si ripete ogni estate. Ogni volta che un giocatore non estende un contratto viene considerato egoista, solo perché ha avuto la possibilità di scegliere la propria strada. Queste parole – continua il rappresentante del giocatore – vengono pronunciate nella consapevolezza che possano per sempre marchiare un giocatore come ingrato e poco professionale. Da parte di Adrian posso solo dire che sarà per sempre grato all’organizzazione ed innamorato della città e dei tifosi, nessun nuovo percorso professionale potrà mai cancellare tutto questo».
E’ stato un giovedì ventoso per il capoluogo adriatico. Quello stesso vento ha spinto le parole del presidente Marino fino agli Stati Uniti. E speriamo che il vento di oggi le spazzi definitivamente via, così da poter lasciar lavorare Simone Giofré per la costruzione del nuovo roster privo, senza ormai dubbio, di uno dei giocatori più rappresentativi delle ultime due stagioni.
Paolo Mucedero