Doveva essere una partita da aggredire, da mordere; per affrontare un avversario fortissimo ma in grave debito di ossigeno. Invece la squadra alle corde è sembrata Brindisi e per la Virtus il lunedì si è trasformato in una dolce festa dopo una settimana di Eurolega difficilissima. Con il punteggio di 103-76 la Virtus strapazza la Happy Casa di fronte al proprio pubblico, riprendendo il cammino interrotto dalle tre sconfitte consecutive tra campionato ed Eurolega; per Brindisi il rimpianto di una partita, l’ennesima, terminata prima di cominciare.
IL MATCH – Dopo l’inizio arrembante Brindisi deve comunque fare i conti con il talento dei padroni di casa, che dopo 6 minuti sono avanti 22-15. Coach Sakota coglie l’occasione per le prime sostituzioni, mandando in campo Bartley e Jackson, ma Mickey allunga dalla lunetta prima di lasciare il posto a Zizic e completare la rotazione di coach Banchi. Il tecnico toscano ruota il proprio roster come ci si aspettava, gestendo bene energie che la Virtus è costretta a centellinare. D’altro canto Brindisi gioca sconnessa, con poco movimento di uomini e palla, favorendo la difesa bianconera. Con una difesa implacabile ed un attacco con percentuali scintillanti, i padroni di casa chiudono in vantaggio il primo quarto sul 35-19. Il secondo quarto non lascia grande spazio alla fantasia: la Virtus in attacco martella su ogni nervo scoperto della difesa brindisina, in difesa pressa forte inibendo la costruzione del gioco di coach Sakota. Brindisi è estremamente prevedibile e non riesce ad innescare Bartley (a segno solo con tre tiri liberi nei primi 16 minuti), con Jackson in campo è sempre costretta a rincorrere i mismatch, e quando Morris si fa inspiegabilmente battere da Mascolo sulla linea di fondo, coach Sakota non può che aprire le braccia ed alzare gli occhi al cielo. Fine primo tempo con la Virtus ampiamente in controllo del match (58-36).
Coach Sakota tiene i suoi in spogliatoio fino a pochissimi minuti dall’inizio del terzo quarto, ma la lunga tirata del coach non cambia le sorti di un incontro in cui Brindisi fa solo da comparsa. Il secondo tempo, in sostanza, si trasforma in un lungo e doloroso garbage time, dove la Virtus fa riposare a dovere i suoi uomini; mentre per Brindisi non c’è nessuna consolazione vista la poca unità di intenti dimostrata sul campo. Brindisi ha dato ampio spettacolo di quanto male si possa approcciare una partita, certo non era questa la contesa da vincere, ma non è comprensibile l’arrendevolezza mostrata in campo dagli uomini di coach Sakota. Brindisi chiamata a rialzare la testa già dal prossimo weekend quando, al Pentassuglia, arriverà la GeVi Napoli. Palla a due domenica 21 gennaio alle 16:30.
Servizio e foto di Paolo Mucedero