Il «Barocco Festival Leonardo Leo» ripercorre un tema originale con la mostra di manoscritti musicali del Sud Italia dei secoli XVII, XVIII e XIX a cura del musicologo Dinko Fabris, dal titolo «Carte di Musica», che sarà inaugurata martedì 1 settembre alle ore 19 nel foyer del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, dove resterà in visione fino a giovedì 10 settembre. Gli ingressi per l’inaugurazione e le visite sono gratuiti previa prenotazione al tel. 347 060 4118. La mostra attraversa tre secoli di musica, tra testi e spartiti, di luminari della musica del tempo, un autentico viaggio che riporta alla mente le atmosfere dell’età moderna, tra corti, salotti e teatri: un viaggio che raccoglie le sue maggiori fonti documentarie dal Settecento, conosciuto anche come “il secolo d’oro di Napoli”, per il suo fermento culturale. Nel Settecento Napoli è meta ambita d’innumerevoli e illustri viaggiatori, tra i quali alcune delle più prominenti figure musicali dell’epoca come Händel, Mozart e Gluck. In quel tempo a Napoli la musica è ovunque, nelle chiese, per le strade, nelle case, nei teatri e nei suoi quattro conservatori. Il viaggio è un viaggio nel Sud dell’Italia tra il XVII e XIX secolo, come recita il sottotitolo della mostra, nel genio custodito e conservato nei libri a stampa o manoscritti, in gran parte appartenenti a collezione private: fascicoli ritrovati fortunosamente sulle bancarelle di mercatini antiquari del nostro Sud, o all’interno di coperte che rilegavano atti notarili, oppure giunti in biblioteche pubbliche attraverso generose donazioni, come nel caso dei testimoni conservati presso la Civica Biblioteca «Giovanni XXIII» di San Vito dei Normanni. In gran parte i manoscritti oggetto della mostra appartengono all’area culturale salentina cui si sommano altri testi provenienti da altre collezioni private meridionali. Per la mostra si è scelto di raggruppare i manoscritti secondo un criterio di omogeneità di contenuto in tre categorie: un primo gruppo che contiene musica sacra, un altro dedicato all’insegnamento della musica ed un terzo gruppo che mostra esemplari di musica profana concepita per l’intrattenimento. Oltre a queste categorie, è possibile fare una distinzione molto evidente tra le edizioni a stampa e i manoscritti. La stampa musicale, avviata da Gutenberg già alla fine del secolo XV e poi consacrata dagli stampatori veneziani del Cinquecento, fu un fenomeno piuttosto raro e circoscritto ad alcune grandi città: in Italia soprattutto Venezia, mentre a Napoli restò limitata ad alcune epoche e alcune botteghe fino al pieno Ottocento. Il mondo dei manoscritti musicali è invece vario quanto la storia singola di ogni compositore, di ogni luogo dove si faceva musica e di ogni fruitore che lo possedette. In mostra saranno esposti alcuni volumi particolarmente significativi per la carriera di Leonardo Leo e di altri musicisti della «Scuola napoletana» del Settecento, ma anche di anonimi musicisti al servizio di comunità periferiche e della musica quotidiana. Le carte più antiche vanno dal XV secolo, frammenti di un prezioso codice miniato in scrittura gotica, fino alle musiche del pieno Ottocento. Si alternano nelle varie sezioni altri documenti assai rari, tra cui edizioni originali di musiche di Händel, Boccherini e dello stesso Leo. Tra i manoscritti assolutamente unici, due libri del primo Seicento per tastiera e alcuni manoscritti di Leonardo Leo: una raccolta di “solfeggiamenti”, il «Miserere» e il dramma sacro «Dalla morte alla vita di Santa Maria Maddalena», straordinario documento in gran parte autografo del compositore sanvitese, acquisito con una sottoscrizione pubblica.
Barocco Festival: una mostra sulla storia manoscritta della musica
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