Autore: Cultura IN EVIDENZA Spettacolo

«Barocco Festival Leonardo Leo»: la via della musica per la bellezza


Ritorna con la fine dell’estate, come da tradizione, il «Barocco Festival Leonardo Leo», giunto quest’anno alla XXIII edizione, rassegna itinerante di appuntamenti dedicati al patrimonio di musica antica nel segno di Leonardo Leo, tra i maggiori esponenti della scuola napoletana del XVIII secolo con natali a San Vito dei Normanni. La finestra sul repertorio musicale dei secoli XVII e XVIII, diretta dal M.O Cosimo Prontera e curata dal «Centro studi e documentazione Leonardo Leo», è prodotta dalla Regione Puglia, con la partecipazione dell’assessorato regionale all’Industria Turistica e Culturale, delle Città di San Vito dei Normanni e Brindisi, dei main partner Enel e Chemgas, in collaborazione con la Fondazione Nuovo Teatro Verdi e l’Archivio di Stato di Brindisi. Tutti gli ingressi sono gratuiti previa prenotazione al tel. 347 060 4118. Gli organizzatori stabiliranno preventivamente il numero massimo di partecipanti ammessi agli appuntamenti in base alle condizioni ambientali e strutturali dei luoghi ospitanti. Al pubblico sarà richiesto di portare sempre con sé la mascherina e seguire le indicazioni ricevute dagli operatori al momento della prenotazione e in loco. Inoltre, dovranno essere seguiti i percorsi segnalati per l’ingresso e l’uscita. Oggi più che mai, dopo i mesi più difficili segnati dalla chiusura, c’è bisogno di cultura. Spettacoli e concerti mettono al centro le relazioni tra le persone e la cura della comunità. Se il Covid ci ha tenuto lontani, spetta alla cultura il compito di avvicinarci nuovamente, rigenerando le menti e i sentimenti di un territorio. L’edizione è stata presentata questa mattina nel salone di rappresentanza della Prefettura di Brindisi. All’incontro hanno preso parte il Vicario del Prefetto, Pasqua Erminia Cicoria, il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, il vice sindaco di San Vito dei Normanni, Valerio Longo, il responsabile area Sud degli Affari istituzionali territoriali di Enel, Carlo Cascella, e il direttore artistico del Festival, Cosimo Prontera.

«La Prefettura di Brindisi – ha esordito Pasqua Erminia Cicoriaè lieta di ospitare la presentazione di una tra le rassegne più qualificate e qualificanti della provincia, capace di promuovere il valore della cultura rendendo ciascuno protagonista del suo spazio e del suo tempo. Mi piace sottolineare l’impegno degli organizzatori che hanno inteso offrire un segnale di continuità nell’opera di valorizzazione delle tradizioni culturali, malgrado i vincoli legati alle contingenze operative». «La presentazione del Festival nel Palazzo della Prefettura – ha osservato Riccardo Rossisottolinea la vicinanza delle istituzioni in un momento nel quale la cultura è chiamata alla funzione decisiva di ricucire il tessuto sociale e ridisegnare un orizzonte di valori. La conferma del Festival non era cosa scontata. Anzi, fino a pochi mesi fa sembrava un azzardo. Invece, eccoci di nuovo qua, in questa che è una sfida vinta oltre che l’occasione per rendere sostenibile la distanza sociale». «La cultura aiuta a rispettare il territorio – ha aggiunto Valerio Longoe dunque quello in cultura e conoscenza rimane il migliore investimento per il futuro che un’Amministrazione possa fare. Lo lo sviluppo di un territorio ha bisogno di saldarsi a una identità e questa di generare attenzione. Il Barocco Festival ha consentito negli anni di scolpire la figura di Leonardo Leo nell’immaginario comune della comunità sanvitese facendone un brand di promozione del territorio».  «Sarà un successo malgrado le limitazioni – ha sottolineato Carlo Cascellae intanto occorre dare atto agli organizzatori di aver traguardato la XXIII edizione con tenacia e creatività. Enel è attenta a iniziative come questa, perché investire non significa soltanto soddisfare logiche di business ma anche partecipare alla crescita del territorio. E la cultura è sicuramente una delle leve più forti per la crescita e lo sviluppo».  «La cultura è lo strumento che misura il grado di civiltà di un Paese – ha concluso Cosimo Prontera -: non mi piace parlare di ‘ripartenza’ ma di un tentativo di recupero della normalità. Seguiremo il protocollo di sicurezza ma la bellezza della musica è ciò che di più immune possa esistere. Laddove è stato possibile abbiamo replicato le date, come quella inaugurale che compie un percorso cominciato con il ritrovamento di un manoscritto autografo di Leonardo Leo».   

Si comincia sabato 22 agosto, alle ore 21, nel Chiostro dei Domenicani a San Vito dei Normanni, e domenica 23 agosto, sempre alle 21, nel Chiostro dell’Archivio di Stato a Brindisi, con l’esecuzione del concerto e la presentazione del cd «Le vie della Maddalena», dal dramma settecentesco «Dalla morte alla vita di Santa Maria Maddalena» di Leonardo Leo, la cui restituzione al patrimonio musicale ha rappresentato un momento storico per il Festival: l’esecuzione dell’orchestra barocca «La Confraternita de’ Musici», diretta al clavicembalo dal M.O Cosimo Prontera, mescola un episodio evangelico svelato nel finale con eventi fiabeschi e d’invenzione: fu rappresentata per la prima volta ad Atrani dal 20 al 26 luglio 1722 a conclusione dei festeggiamenti in onore di Santa Maria Maddalena, celeste protettrice del piccolo borgo marinaro. Maddalena sarà interpretata dal mezzosoprano Agata Bienkowska, Livia dal tenore Gianluca Pasolini, Antuono dal basso caratterista Giuseppe Naviglio. Presenterà le serate Dario Romano. «Ciò che hai ereditato dai padri – scriveva Wolfgang Goetheconquistalo per possederlo». Così, la musica del Festival ricuce la storia dei luoghi nei quali è rappresentata, ne rielabora e intesse la narrazione attraverso un linguaggio comune che risale dal tempo e dalle memorie perpetuate: la rassegna approda nel porto vecchio di Brindisi (zona Sciabiche, porta Thaon De Revel), mercoledì 26 agosto alle ore 21, per compiere un viaggio nell’arte delle commistioni, dal titolo «Commingling». Protagonisti i clarinetti di Gianluigi Trovesi, il violino di Stefano Montanari e l’ensemble «La Confraternita de’ Musici» in un esperimento mai avuto prima. Al centro della serata il tema della commistione, la parentela tra i generi musicali. Buona parte del repertorio barocco è farcito di danze mutuate dalla strada o dalla campagna e diventate balli di corte e poi brani strumentali puri: anche le suites di Bach sono fatte di sarabande e gighe. La musica barocca, come la danza, è basata sul ritmo, sull’ornamentazione e sull’improvvisazione. Condurrà la serata il giornalista Antonio Celeste.

La XXIII edizione della rassegna internazionale di musica antica prosegue venerdì 28 agosto, alle ore 21, nel Chiostro dei Domenicani a San Vito dei Normanni, e sabato 29 agosto, ancora alle 21, nel Chiostro dell’Archivio di Stato a Brindisi, con lo spettacolo di teatro e musica «Chesta è la regola!», con Luigi D’Elia e l’ensemble «Armoniche Stravaganze». Un racconto in musica pensato per il pubblico young ma che, nella costruzione, si è rivelato adatto a chiunque volesse approfondire la biografia di una star. Un viaggio nel tempo di Leonardo Leo sulle strade della favola e della cronaca del tempo, quelle che hanno segnato il cammino e l’immaginario di uno dei più importanti musicisti del Settecento, nato nel 1694 a San Vito dei Normanni e morto cinquanta anni più tardi a Napoli, esponente fra i massimi della cosiddetta «Scuola napoletana» capace di influenzare soprattutto l’insegnamento della musica in Europa. Il «Barocco Festival» sfoglia il suo programma e fa sosta a San Vito dei Normanni, nel Chiostro dei Domenicani, lunedì 31 agosto alle ore 21, con un programma, dal titolo «Non mbide comme struio. Cantate barocche in lengua napolitana», fatto di cinque nuove cantate su testi in napoletano, tutte per voce sola e risalenti al primo trentennio del Settecento, giunte complete di testo e musica. Protagonista l’ensemble «Vorzilloasciutto» con la presenza di una voce d’eccezione: il tenore Rosario Totaro. Il Festival ripercorre un tema originale con la mostra di manoscritti musicali del Sud Italia dei secoli XVII, XVIII e XIX a cura del musicologo Dinko Fabris, che ha per titolo «Carte di Musica», in programma a Brindisi dall’1 al 10 settembre nel foyer del Nuovo Teatro Verdi e poi a San Vito dal 12 al 30 settembre nella Civica Biblioteca «Giovanni XXIII». La mostra attraversa tre secoli di musica, tra testi e spartiti, di luminari della musica del tempo, un autentico viaggio che riporta alla mente le atmosfere dell’età moderna, tra corti, salotti e teatri: un viaggio che raccoglie le sue maggiori fonti documentarie dal Settecento, conosciuto anche come “il secolo d’oro di Napoli”, per il suo fermento culturale. Nel Settecento Napoli è meta ambita d’innumerevoli e illustri viaggiatori, tra i quali alcune delle più prominenti figure musicali dell’epoca come Händel, Mozart e Gluck. In quel tempo a Napoli la musica è ovunque, nelle chiese, per le strade, nelle case, nei teatri e nei suoi quattro Conservatori. Mercoledì 2 settembre, alle 21, il Festival torna a San Vito dei Normanni, nel Chiostro dei Domenicani, dove è atteso il «Quartetto Educo» con il suo concerto «Mozart, Leo, Paisiello. Il tardo Barocco e il primo Classicismo tra Napoli e l’Europa». Lo spettacolo è un affresco della più musicale delle capitali europee, prima dell’Unità d’Italia. Napoli, con i suoi Conservatori, era capace di fornire a giovani di talento il necessario bagaglio per diventare compositore, cantante o strumentista al livello più alto, e consentire ai più eccellenti allievi l’accesso nelle corti principesche di tutta Europa. Le melodie napoletane intrecciavano il sorriso e la lacrima raccontando storie antiche e sempre nuove, con il fascino del cromatismo e di un’armonia definita non a caso “napoletana” come la sua sesta. Era a Napoli il trionfo della bellezza. Il convegno musicologico «Il teatro musicale sacro a Napoli al tempo di Leonardo Leo» chiude la programmazione del «Barocco Festival» laddove si era messa in cammino, nel Chiostro dei Domenicani (Civica Biblioteca «Giovanni XIII»), a San Vito, domenica 27 settembre alle ore 10. Il teatro musicale sacro ebbe nella Napoli borbonica del secondo Settecento risultati e creazioni singolarissimi e importanti. La vita teatrale del secolo d’oro rappresenta una raffigurazione iconica di una capitale dello spettacolo europeo. Un genere particolarmente napoletano, il cantar sacro della Quaresima, colmava gli spazi vuoti lasciati nella programmazione stagionale del Teatro San Carlo a causa delle proibizioni teatrali. Durante l’incontro sarà presentata l’edizione critica «Dalla morte alla vita di Santa Maria Maddalena», volume edito da Cafagna.

BAROCCO FESTIVAL LEONARDO LEOXXIII EDIZIONE – IL PROGRAMMA


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