“Dopo tanto tergiversare, ci voleva l’intervento del dott. Michele Conversano, in una trasmissione Rai, per confermare i dati indicati dal Ministero e cioè che disponiamo di 80mila dosi complessive di vaccino AstraZeneca, da inoculare con urgenza, piuttosto che tenerle in frigorifero. Ecco così smentite le affermazioni recenti dell’assessore Lopalco sulla disponibilità massima di 39.000 dosi, da inoculare agli assistenti dei disabili e fragili, campagna peraltro annunciata ma non ancora cominciata, per cui la domanda resta la stessa: perché non cominciamo subito a usare queste dosi? Il tempo che passa miete vittime”. Lo dichiara il presidente della commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati. “Capisco l’impegno a reclamare sempre più dosi, ma sarebbe utile se questa rivendicazione ci vedesse già con i frigoriferi pieni. E invece non è così. Abbiamo in deposito circa 80mila dosi di AstraZeneca, nonostante l’urgenza di coprire la fascia d’età 79-70 e la categoria degli assistenti di persone fragili e disabili, i caregiver, ma queste attività non cominceranno prima del 12 aprile o nella data concettuale del “più presto possibile”, di per sé incompatibile ad essere usata per gestire una campagna vaccinale per fronteggiare una pandemia. A questo si aggiunga che gli hub e i centri vaccinali stanno lavorando con sedute ampiamente ridotte e nemmeno tutti i giorni, per cui è davvero incomprensibile continuare a burocratizzare con regolamento, programmi e circolari, ciò che ha solo bisogno di lavoro h24 e senso pratico. Spero che dopo aver sprecato tanto tempo nel ping-pong sul numero di vaccini ancora inutilizzati, sia la volta buona per lanciare la Puglia tra le regioni italiane più virtuose nella realizzazione della campagna vaccinale. Ne va del buon nome ma soprattutto della vita dei pugliesi”.
AstraZeneca, Amati: disponibili 80 mila dosi. Ma quando si comincia?
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