Dall’incontro tra i coniugi Leopardi-Rubino (tra le figure più «illuminate» dell’imprenditoria locale) e la curatrice Ilaria Caravaglio nasce il progetto R.A.P. – Rubino Art Project, che punta, tramite un’articolata serie di iniziative pubbliche, da un lato ad arricchire con l’arte contemporanea gli ambienti – segnatamente le cantine – dell’azienda agricola Tenute Rubino, dall’altro a instaurare (o, meglio, rafforzare) relazioni dialogiche tra impresa e tessuto socioculturale del territorio. Idea di fondo del progetto, come riferisce Ilaria Caravaglio, è «ricercare la bellezza nel vino attraverso il connubio con l’arte, un seducente incontro tra due percorsi paralleli che racchiude in sé tutta la storia e la cultura di una civiltà. Romina Leopardi e Luigi Rubino – alla guida dell’azienda di famiglia – hanno sempre posseduto questa visione prospettica e con coerenza, negli anni, l’hanno arricchita con piccoli e grandi progetti realizzati a Brindisi, in cantina ma anche nei vigneti delle tenute. Un patrimonio di valori ed esperienze che ha il suo fulcro nel legame, profondo ma innovativo, con il territorio e la città, promuovendone le risorse e l’immagine.
Con R.A.P. l’azienda entra in una nuova e più importante fase di maturità e consapevolezza che la vede protagonista di un approccio sistemico nel rapporto con l’arte, la creatività e le forme della comunicazione visiva.
L’obiettivo è realizzare nel tempo una collezione d’arte contemporanea nella nuova cantina in fase di ultimazione nella campagna sulla costa a nord di Brindisi, che possa, attraverso una serie di eventi culturali ed espositivi, rendere ancor più suggestiva e interessante l’esperienza di una visita in azienda».
La fase iniziale del progetto ha visto il coinvolgimento di dieci artisti chiamati a declinare, ciascuno con le proprie modalità creative, il tema delle «radici», inteso in maniera paradigmatica nei significati e nei modi che la singola autrice e il singolo autore hanno saputo oggettivare nel proprio manufatto.
Questi gli artisti individuati, tutti pugliesi di spessore e con un significativo percorso alle spalle: Dario Agrimi, Mariantonietta Bagliato, David Cesaria, Pierluca Cetera, Giuseppe Ciracì, Francesco Cuna, Emilio D’Elia, Angelo Filomeno, Pierpaolo Miccolis, Ezia Mitolo.
«Con il proprio linguaggio espressivo e la propria ricerca – prosegue la curatrice – ogni artista ha dedicato il periodo estivo alla realizzazione di un’opera progettata appositamente per gli spazi della barricaia; opere, dunque, figlie delle sensazioni raccolte durante i sopralluoghi negli spazi in costruzione, momenti divenuti poi suggestioni da imprimere sui supporti.
Il tema «Radici» viene sviscerato nei suoi molteplici significati, dalle radici culturali che affermano le tradizioni e gli stili di vita delle persone e che ne orientano la sensibilità ed il gusto, sino a toccare altre significazioni connesse al legame con la terra, che nutre e ispira, ma anche con tutto ciò che richiama il ciclo della vita, la natura, il creato. Radici come senso di appartenenza ad un passato e ad una civiltà che trova nella terra la sua fonte ispiratrice».
Ne è nata una collettiva ordinata nelle sale di palazzo Granafei-Nervegna a Brindisi (inaugurata venerdì 9 settembre), che per gli anzidetti presupposti tematici e le indicazioni fornite circa il formato (in larga parte medio-grande), si connota evidentemente per la coerenza tematica, ma con le diversità interpretative, l’eterogeneità stilistica, e le «variazioni sul tema» che gli artisti hanno inteso esprimere con i pregevoli esiti garantiti dalle indiscusse capacità e potenzialità creative di ciascuno di loro.
«È una mostra – aggiunge Caravaglio – che rappresenta il primo passo di un nuovo percorso che vede l’azienda agricola Tenute Rubino accostarsi al collezionismo.
L’idea è che una o più delle opere realizzate troveranno successivamente collocazione definitiva in quello che è il cuore, il ‘ventre materno’ dell’azienda, la barricaia della nuova cantina, ad arricchire una collezione che valicherà la dimensione privata e sarà fruibile al pubblico con un allestimento site specific negli spazi della nuova sede».
Per ovvi motivi non ci soffermeremo, in questa sede, su considerazioni e valutazioni di sorta in relazione a ciascun manufatto (non è escluso si possa farlo in futuro con singoli approfondimenti), nondimeno si può tranquillamente sostenere, sul piano generale, che la statura degli autori, corroborata da un allestimento sobrio e puntuale, conferisce nel complesso qualità e spessore all’intera collettiva.
Domenico Saponaro (Agenda Brindisi – 16 settembre 2022)
«Radici». Progetto R.A.P. (Rubino Art Project) – Palazzo Granafei-Nervegna, via Duomo 20, Brindisi – Fino all’8 gennaio 2023 – Aperta tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00.