«Se pur a fatica riparte l’economia, le riaperture si susseguono, dalla Fase 2 passiamo alla 3, ma i collegamenti aerei fra il nostro territorio e le mete importanti anche per le imprese, invece che raddoppiarsi, si dimezzano. Se non facciamo rumore, stavolta, in piena crisi da pandemia, rischiamo un autogol che trascinerà giù l’intero mondo produttivo. Perché alla fine non c’è solo la stagione turistica da salvare, ma tutto il panorama economico e sociale del Grande Salento che ha bisogno, ora più che mai, di non restare isolato dai mercati nazionali e internazionali». E’ l’opinione di Salvatore Giannetto, segretario generale della Uil di Lecce (già segretario della Uil di Brindisi), parla della beffa della riduzione dei voli Alitalia da e per l’aeroporto di Brindisi. «Serve ora un ‘colpo di reni’ da parte del mondo politico, istituzionale e imprenditoriale – dice – per dimostrare che non siamo un territorio abbandonato alla canna del gas. Perché questa è l’ennesima offesa nei confronti di chi cerca di costruire e programmare sviluppo, nonostante la burocrazia e la carenza di infrastrutture. Le nostre imprese stanno soffrendo e con loro migliaia di lavoratori. Qui deve essere garantito un intero sistema: trasporti e collegamenti devono essere equiparati ai servizi essenziali, come quelli forniti da un ospedale».
«Qualcuno dirà che son le solite parole, perché ogni anno, puntualmente in questo periodo, ci troviamo a discutere degli stessi problemi, ma stavolta – osserva il segretario Uil – le conseguenze sociali ed economiche saranno pesantissime se non si agisce subito, per questo serve una mobilitazione generale. Scontiamo già una cronica carenza infrastrutturale e non possiamo permetterci di restare isolati con i collegamenti aerei, soprattutto in un momento delicato e critico come questo. In particolare le tratte per Roma e Milano sono essenziali, tutto l’anno, tanto per i turisti, quanto per imprenditori e professionisti. Non è pensabile farsi bastare 4 voli giornalieri e presumibilmente con gli alti costi cui la compagnia di bandiera ci ha ormai abituati. Siamo stanchi di annunci e libri dei sogni – prosegue Giannetto – vogliamo i fatti. Ed è quanto ci auguriamo anche per il sistema di trasporto ferroviario, dopo le parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, per un nuovo inizio dell’Italia in termini di ammodernamento delle infrastrutture, ha indicato due grandi opere riguardanti la Puglia: ammodernamento delle linee ferroviarie Pescara-Bari-Lecce e Taranto-Reggio Calabria. Parole che rischiano di rimanere sulla carta, se il territorio, intendo enti locali, Regione e rappresentanti politici, non si faranno sentire. Continuiamo a pagare a caro prezzo i limiti di una rete infrastrutturale inadeguata rispetto alle potenzialità economiche e turistiche della regione. Tagliare i collegamenti – conclude – significa tagliare il futuro dei nostri professionisti, delle aziende, dei lavoratori, significa frenare lo sviluppo del Salento. Non possiamo permetterlo».