Signor presidente Ugo Patroni Griffi, noi ci conosciamo (ovviamente per ragioni professionali) ma non siamo amici e non lo siamo, nel senso telematico o social che dir si voglia, neanche su Facebook. Per diventare «amici» in rete uno dei due dovrebbe seguire la rituale procedura della richiesta … posto che si gradisca accettarla! Ma le confesso che preferisco leggere i Suoi comunicati stampa ufficiali, diffusi – quando Lei lo ritiene, evidentemente – dalla collega Maria Di Filippo, alla quale (amica di vecchia data) ieri sera ho fatto una telefonata per rivendicare uno straccio di nota ufficiale circa la querelle col sindaco di Brindisi Riccardo Rossi sulle controverse vicende portuali e, di conseguenza, sul futuro socio-economico della città. Col solito garbo, Maria mi ha spiegato che Lei, dottor Patroni Griffi, gradisce spesso affidare a Facebook i Suoi pensieri o – come è accaduto in questo caso – le Sue esternazioni. Lo ha fatto anche ieri, nonostante la canonica comunicazione dell’ufficio stampa del Comune di Brindisi, ma con questa scelta mi ha privato della possibilità di leggere la Sua replica al primo cittadino di Brindisi. Per saperne qualcosa, ho dovuto dare uno sguardo ad alcuni siti brindisini, che in qualche caso hanno omesso la Sua battuta d’attacco del post: «E’ lecito un porticidio? Chiedo per un amico ovviamente». Segue il post … Preferisco sorvolare sulla storiella della «richiesta per un amico», abusata quanto banale, e vado al sodo, coinvolgendo, suo malgrado, la stessa Di Filippo. La prego, segua i canali tradizionali per far affidare ai giornalisti le Sue opinioni e puntualizzazioni e non mi «costringa» a chiederLe l’amicizia Facebook che – hai visto mai – potrebbe anche non concedermi. La ringrazio per l’attenzione e Le auguro buon lavoro.
Antonio Celeste – Editore e direttore responsabile Agenda Brindisi
PS – Per ragioni professionali (e con tanto di «like») seguo invece la pagina Facebook dell’AdSP MAM e qui non ho trovato la Sua replica al sindaco Riccardo Rossi, ma soltanto una stringata nota – che riporto – sulla stessa vicenda: «In relazione alle recenti note del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche e del Comune di Brindisi – di cui si contesta integralmente il contenuto – si informa di aver conferito mandato ai professori Aristide Police e Eugenio Francesco Schitzler di provvedere ad un formale riscontro. Che l’Autorità provvederà a rendere comunque pubblico al fine di poterne informare, correttamente, la pubblica opinione». La prego, non confonda il ruolo di semplice utente Facebook, ritenendosi libero di scorrazzare nella «prateria» social, con quello di presidente dell’AdSP MAM.
LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE DELL’AdSP MAM UGO PATRONI GRIFFI
Nota garbata che merita una risposta altrettanto garbata. Il mio profilo Facebook è privato. Esprimo opinioni, pensieri o semplicemente condivido momenti della mia vita con i miei amici. Che includono pure alcuni giornalisti, i quali talvolta riportano sulle loro testate il mio pensiero. Ovviamente senza che io lo chieda o lo solleciti. Avviene e sono consapevole che possa avvenire. È il mio pensiero. Non è quello della istituzione che rappresento. Il pensiero dell’ente è invece affidato ai canali ufficiali e ai comunicati stampa ottimamente preparati da Maria Di Filippo. Ciò premesso io non mi sottraggo affatto ai giornalisti. Mi chiami pure quando desidera. Maria le potrà dare il mio numero diretto.
LA REPLICA DEL DIRETTORE DI AGENDA BRINDISI ANTONIO CELESTE
Grazie per la cortese risposta presidente Ugo Patroni Griffi. Prendo atto che tra i Suoi amici ci sono anche dei giornalisti che talvolta – come scrive – riportano sulle loro testate il Suo pensiero. Pur senza essere Suo amico (nella vita e su Facebook), a me piacerebbe riportare comunque e sempre le Sue opinioni perché quando parla di questioni portuali – e quindi della nostra città -, a mio modesto avviso non può fare distinzione tra pagina ufficiale dell’Ente e profilo personale: Lei è comunque e sempre il presidente dell’AdSP MAM. Ritengo che non debba chiedere o sollecitare la pubblicazione delle notizie che la riguardano ufficialmente, ma semplicemente affidare alla brava e puntuale Maria Di Filippo il compito di diffondere le informazioni concernenti l’attività dell’Authority e quindi anche le Sue posizioni in quanto presidente. Mi perdoni se insisto, ma la Sua risposta al sindaco di Brindisi meritava una nota stampa ufficiale e non la «blindatura» nel profilo privato, riservato rigorosamente ad amici e giornalisti-amici. E Riccardo Rossi fa parte di questo privilegiato gruppo? Diversamente, dovrebbe avere la bontà di spiegarmi perché (con tanto di pagina della Gazzetta Ufficiale) utilizza il profilo personale per dare utilissime informazioni sul Decreto Semplificazioni e sulle nuove zone franche, rivolgendo un appello ai sindaci e ai presidenti Asi. Debbo desumere che siano tutti Suoi amici. E’ singolare se non inspiegabile, comunque, che io possa liberamente leggere questo post (e non altro) sul Suo profilo, pur non essendo «amici»: stranezze di Facebook! Mi arrivano notizie e screenshot di illazioni o offese che La riguardano circa i suoi rapporti con giornalisti-amici. Fa bene a chiedere ai suoi presunti accusatori o denigratori di fare nome e cognome di giornalisti che fossero (gravissimo il sol pensarlo) sul libro-paga dell’Authority; e fa benissimo a paventare azioni legali da parte dell’Ente che rappresenta e presiede. In tal senso, da «giornalista non amico» ha la mia piena solidarietà, al pari della considerazione dell’impegno che profonde per il porto di Brindisi. Vedremo con quali risultati. Sa bene che nel mio giornale c’è un collega che segue con attenzione il suo lavoro, senza essere amico. Nel ribadirLe l’istanza mediatica oggetto della nostra cordiale e chiara interlocuzione, La ringrazio per la disponibilità del suo numero di cellulare (tramite Maria Di Filippo). Conto di chiamarla per chiederLe qualche informazione ma soprattutto per salutarLa. Buona giornata. Antonio Celeste