L’intelligenza artificiale al servizio della diagnosi. Sono operativi nelle strutture della Asl di Brindisi sei ecografi 3D di ultima generazione Logiq E10 di GE Healthcare, dedicati alla radiologia senologica. Il settimo sarà installato nel reparto di Medicina interna dell’ospedale Perrino e verrà utilizzato per tutte le altre indagini diagnostiche. “L’Azienda sanitaria locale di Brindisi – spiega il direttore generale, Giuseppe Pasqualone – è stata fra le prime in Italia ad acquistare questo tipo di macchinari per la diagnostica. La fornitura e l’installazione sono state curate dall’azienda Predict, distributore in Puglia, Abruzzo e Molise delle apparecchiature ecografiche e radiologiche di GE Healthcare. Già dallo scorso mese di marzo sei di questi innovativi sistemi ecografici sono a disposizione di operatori sanitari e pazienti nelle strutture della Asl per screening e senologia interventistica: uno nel reparto di senologia di Ostuni; due nell’ospedale Perrino di Brindisi; due nell’ospedale di San Pietro Vernotico; uno nel poliambulatorio del Distretto sociosanitario di Brindisi”.
Gli ecografi Logiq E10 impiegano l’intelligenza artificiale per elaborare dati e immagini di straordinaria qualità, con una velocità dieci volte maggiore rispetto ai modelli presenti sul mercato. Gli apparecchi, inoltre, dispongono di connettività in “cloud” e di un’applicazione che consente sia ai medici sia ai loro pazienti di accedere e, quindi, di visualizzare e condividere, le immagini a ultrasuoni anche da remoto. Le impostazioni possono essere modificate semplicemente usando un comando sul tablet o sullo smartphone, in modo da gestire in tempo reale ogni possibile esigenza diagnostica o di consulto. Con questi strumenti la relazione tra innovazione tecnologica e medici specialisti si fa sempre più stretta, specialmente nella fase della prevenzione, che resta l’arma vincente per la tutela della salute. “Sono macchine fondamentali per la diagnosi – dice Mariangela Capodieci, responsabile della Senologia Diagnostica della Asl di Brindisi – perché grazie a immagini ad altissima definizione, a una serie di funzioni aggiuntive e alla presenza di sensori, il medico è nelle condizioni di osservare con estrema precisione tutte le zone della mammella ai fini di eventuali biopsie. Questi ecografi – prosegue la dottoressa Capodieci – diventano strumenti importanti anche durante interventi chirurgici perché hanno una sonda intraoperatoria, un dispositivo utile nella localizzazione e nella eventuale operazione di rimozione. È anche possibile confrontare in abbinamento ecografia e mammografia”.