In merito alla triste vicenda portata alla luce da articoli giornalistici, non smentiti, e riguardanti gli scatti di un operatore sanitario ritratto davanti ad un cadavere sottoposto ad una procedura autoptica, presso il P.O. «Perrino» di Brindisi, l’Omceo stigmatizza e condanna l’episodio, a prescindere dalla competenza e/o appropriatezza professionale dell’autore. Le immagini non lasciano dubbi e impediscono equivoci interpretativi. L’assenza di pietas nell’occasione è evidente e configura una condotta che offende e ricusa qualsiasi valore etico e sociale, negando il rispetto per la dignità dovuta al corpo di un defunto.
L’Omceo di Brindisi si sottrae alla disputa circa l’appartenenza dell’autore ad una categoria professionale piuttosto che ad un’altra, ma rimane attonito di fronte a tale comportamento che offende, indistintamente, tutti i professionisti della salute impegnati quotidianamente a cercare di lenire ed attenuare sofferenze fisiche e psichiche dei malati e delle loro famiglie e a garantire, «sempre», la dignità dovuta alla persona, anche quando defunta.
«Oltre alla mancanza di buon gusto, richiamata dal Presidente della Federazione Nazionale dei medici dott. Filippo Anelli, registriamo la profonda indignazione e amarezza dei tanti operatori sanitari – si legge – che ogni giorno, con professionalità e decoro, affrontano le varie fasi dell’assistenza sanitaria nelle strutture della provincia e che hanno sentito il dovere deontologico e la necessità morale di dissociarsi ufficialmente». L’Omceo di Brindisi attiverà ogni azione utile alla difesa ed alla salvaguardia del decoro della professione, a partire dalla convocazione, urgente, di tutti i medici del servizio di Anatomia Patologica del P.O. «Perrino» di Brindisi.
Nella foto il presidente dell’Ordine dei Medici di Brindisi dott. Arturo Oliva