A pochi giorni dalla programmata manifestazione pubblica di giovedì 24 agosto (ore 18.30 in Piazza Vittorio Emanuele II, nell’area portuale di Brindisi) sullo scottante tema del Terminale Edison e della torcia annessa al terminale di GNL, il segretario generale della CGIL brindisina Antonio Macchia ha diffuso una nota per sottolineare la «straordinaria adesione alla mobilitazione per un porto polifunzionale e aperto alla logistica». Ecco il comunicato integrale: «La questione relativa alla torcia di 45 metri che Edison intende costruire annessa al terminale di Gnl è solo la punta dell’iceberg rispetto a tutta una serie di altri problematici aspetti tecnici dell’impianto-deposito che si intende realizzare a due passi dalla città. Agli «scandalizzati» dell’ultima ora, ai campioni di piroette, a quanti «cadono dalle nubi» e si producono in goffi ripensamenti e formidabili retromarce vogliamo solo sottolineare un piccolo dettaglio. Ma davvero nessuno era in grado di capire che un impianto del genere – dalle scarsissime ricadute occupazionali peraltro – avrebbe potuto essere costruito senza un sistema di sicurezza? Peraltro la presenza di una torcia che prima era prevista «a terra» e ora «magicamente» si è trasformata in una candela di 45 metri non cambia la natura del problema e agli smemorati ricordiamo che era già ampiamente prevista. Quindi, per dirla con Totò – a quanti in queste ore si stracciano le vesti -, rispondiamo: «Ma ci faccino il piacere…». Purtroppo – è triste doverlo constatare – ci troviamo di fronte ad «un film già visto», in cui si è voluta liquidare la critica motivata al progetto, in maniera spicciola come quella dell’ambientalismo fanatico o facendo circolare l’idea che chi produceva osservazioni in maniera motivata fosse il rappresentante «del no a tutto» o dell’antindustrialismo più bieco. Tutto falso, come si può evincere dalle evoluzioni delle ultime ore. E nemmeno può essere motivo di soddisfazione il fatto di averci visto lungo già da tempo e ritrovarsi ora constatare che «lo avevamo già detto».
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Al netto della torcia, che abbiamo già definito, la realtà è un’altra: la morte certa del porto perché se la realizzazione del deposito fosse portata a termine si dovrebbe dire addio ad ogni altro tipo di traffici sulle banchine di Costa Morena. L’unica banchina infrastrutturata, collegata alla rete ferroviaria nazionale, pronta a far decollare quella che può e vogliamo che diventi la «Piattaforma logistica del Mediterraneo». Allora vorremo ribadire ancora alcuni concetti nella speranza di contribuire a togliere «il prosciutto dagli occhi» a quanti consapevolmente o inconsapevolmente perseverano in una logica perversa secondo cui per «un piatto di lenticchie» si vuole svendere la risorsa più preziosa di Brindisi: il suo porto. E’ evidente che non è solo una questione paesaggistica, ma anche una questione di sicurezza – sarebbe il dodicesimo di 11 impianti ad alto rischio di incidente rilevante situati nell’area -, di ambiente perché si tratta di un impianto che continua a trattare una fonte fossile altro che green e di economia legata alla logistica e di portualità che risulterebbe danneggiata e soprattutto preclusa ad ogni altro traffico che possa essere sviluppato. Per questo motivo da sempre diciamo: «Sì ad un porto aperto allo sviluppo, che sia Piattaforma logistica del Mediterraneo. No ad un porto che diventi solo ed esclusivamente stazione per rifornimento di carburanti».
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La Cgil di Brindisi, Legambiente, Italia Nostra, WWF, Forum Ambiente Salute e Sviluppo, Medicina Democratica, Salute Pubblica, ANPI, ARCI, Emergency – Gruppo Prov. di Brindisi, No al carbone, No Tap/Snam, l’Associazione Di Vittorio, intendono esprimere un enorme grazie alle associazioni, ai movimenti, ai partiti e a tutti i brindisini che in queste ore stanno aderendo in maniera massiccia e davvero al di là di ogni più rosea previsione alla manifestazione di protesta e di informazione programmata per il prossimo 24 agosto alle 18.30 in Piazza Vittorio Emanuele II (sotto la sede dell’Autorità Portuale) a Brindisi. Nel ribadire che l’incontro è aperto a tutti e nell’invitare ad essere quanti più numerosi possibile, la Cgil e le Associazioni intendono coinvolgere in questo percorso anche tutti i sindaci della provincia, all’Amministrazione provinciale di Brindisi e alla Regione Puglia perché il porto non è una questione che riguarda solo la città capoluogo, ma tutto il territorio». Nella foto: Antonio Macchia.