(a. c.) – Ricapitoliamo! Alla vigilia della Santa Pasqua è arrivata la quarta candidatura a sindaco: è quella di Lino Luperti, figura di spicco del Movimento Regione Salento che, prima di questo decisione, non aveva mai fatto mistero del sostegno a Pietro Guadalupi quale espressione di Fratelli d’Italia. Com’è andata lo sappiamo: dopo una gestazione complicatissima, il Centrodestra ha scelto Pino Marchionna, fortemente voluto o, meglio, imposto da Forza Italia dopo un imbarazzante braccio di ferro locale e nazionale. Ad un certo punto («Tempo scaduto!»), Guadalupi ha deciso di fare un passo indietro, rinunciando cioè alla potenziale candidatura e ha sbloccato una situazione che sembrava senza soluzione. E cosa farà Guadalupi, già consigliere comunale e presidente dell’assise in giovane età (foto di copertina) con il PDL? Non sarà in lista con Fratelli d’Italia per tornare nell’aula «Italo Giulio Caiati» come consigliere e, a quanto pare, non vuole sentir parlare di campagna elettorale. In queste ore – come ci ha raccontato – ha staccato la spina, dedicandosi esclusivamente alla famiglia. Nè – come qualcuno ipotizza – accetterà l’incarico di assessore e vicesindaco se Marchionna (ri)diventasse sindaco: uno scenario di «mercato» elettorale e di coalizione che sarebbe poco dignitoso dopo i fatti degli ultimi giorni. E cosa farà il suo partito? E’ sufficiente la sbandierata unità (Forza Italia-Lega-Fratelli d’Italia) per contare sulla lealtà e sul pieno sostegno di FdI? Lo scopriremo ad urne chiuse, quando gli elettori brindisini avranno fatto la propria scelta, personale (come sovente accade nelle amministrative) o politica. E’ comunque singolare se non inspiegabile che il centrodestra brindisino sia arrivato alle strette e agli «stracci» per esprimere il proprio candidato sindaco.
Vada per il lustro del mandato Rossi, ma è ingiustificabile e incomprensibile che dopo il successo ottenuto nella consultazione politica del settembre scorso, non siano bastati sei mesi per fare sintesi, per scegliere una figura che mettesse tutti d’accordo, evitando pericolose contrapposizioni. E come sottolinea Lino Luperti, «senza giungere ad alcuna soluzione e nel pieno disprezzo degli elettori brindisini a cui è stato chiesto di aspettare senza spiegarne il motivo. La nostra richiesta – afferma il candidato sindaco del MRS – andava in direzione di uomini e progetti capaci di rilanciare la nostra città ed invece ci siamo ritrovati di fronte a squallidi giochi di poltrone ed a incomprensibili dispetti che nulla hanno a che vedere con un centro destra rinnovato per il quale noi lavoriamo e soprattutto con i reali interessi di chi in questa città ci vive».
Dall’altra parte la situazione è stata subito chiara: Riccardo Rossi, metabolizzato il velenoso divorzio con il PD, si è rimesso in proprio ed è il candidato sindaco di Brindisi Bene Comune (il suo movimento storico), Europe Verde e Sinistra Italiana, mentre il Partito Democratico ha scelto Roberto Fusco, che – come è noto – all’inizio dell’anno, forte del consenso elettorale ottenuto come candidato pentastellato al Senato nel settembre scorso, aveva assicurato la propria disponibilità a Giuseppe Conte. A sostegno di Fusco ci sono anche Partito Socialista, Ora Tocca a noi, Puglia Popolare, Con, Impegno per Brindisi e naturalmente Fusco Sindaco. Corsa a quattro, dunque, con rapporti di forza in qualche maniera noti. Adesso aspettiamo di scoprire ufficialmente quali e quante liste saranno presentate, mentre, tra rinunce e ripensamenti, è in corso una frenetica caccia al candidato. Buona Pasqua a tutti!