Autore: IN EVIDENZA Vita Cittadina

Coach Enzo Giuri compie 80 anni: Pierpaolo Piliego lo «racconta» così

«Dice che era un bell’uomo e veniva, veniva dal mare …». E’ la strofa iniziale di una delle canzoni italiane più belle di sempre ovvero «4 marzo 1943», il capolavoro di Lucio Dalla che proprio oggi avrebbe compiuto 80 anni. Oggi, 4 marzo 2023, data importante per Enzo Giuri, ex giocatore della gloriosa Libertas (insieme con il fratello Pino) e allenatore che, per una particolare coincidenza, spegne la sua ottantesima candelina. Giuri festeggia questo giorno circondato dall’affetto della moglie Rossana, della figlia Laura e il genero Christian, del figlio Giovanni e soprattutto del nipotino Andrea, 5 anni, al quale dedica ormai la maggior parte del suo tempo. Non sarà presente invece Marco, attualmente giocatore della Blu Basket Treviglio in Serie A2.

Dopo la brillante carriera di giocatore e tanti successi da allenatore sia in ambito maschile che femminile, fino a qualche anno fa Enzo ha continuato a praticare sport, non solo basket ma anche tennis. Oggi, invece, si limita a vedere le partite in tv, sia quelle dell’Happy Casa Brindisi ma soprattutto quelle di Marco che, proprio a Brindisi vinse il campionato e la Coppa Italia di Legadue nella stagione 2011/2012.  Tra le varie esperienze in panchina, nella stagione 1988/1989 Enzo ha allenato i «Cadetti» dell’Azzurra Brindisi, un’esperienza che si concluse con una finale regionale persa a Foggia contro il Barletta.

Erano gli anni della rivalità con la Pallacanestro Brindisi, le due società del capoluogo che partecipavano al campionato di serie B/2 e che da li a poco si sarebbero «fuse» dando vita ad un’unica società. Ma soprattutto erano gli anni in cui la Brindisi cestistica continuava a sfornare una serie di talenti che si sono imposti a livello nazionale. Personalmente ho avuto l’onore e il piacere di essere stato allenato da coach Giuri proprio all’Azzurra. Sempre pronto a darti un consiglio, grande conoscitore della pallacanestro, era sempre dalla parte dei suoi ragazzi. Molto esigente sia in allenamento che in partita, ricordo che bastava uno sguardo per capirci e senza che lui aprisse bocca intuivo che cosa volesse chiedermi. Un rapporto, il nostro, che è proseguito negli anni, e che ancora oggi, è ricco di affetto e stima reciproca. Tanti auguri coach … e ricordati che non mi portasti con te a Nardò! 

Pierpaolo Piliego

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