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Brindisi: appello al sindaco Riccardo Rossi per il belvedere dimenticato

Brindisi terra di corti e cortili, slarghi e piazzette. Come tante sue degne colleghe pugliesi anche la nostra città, per storia e tradizione, conserva numerosi luoghi che, tra antichi palazzi e vecchie casette, si aprono nella parte più antica della città. Il centro storico ne accoglie numerosi, per quanto non tutti così noti agli stessi brindisini. Negli ultimi anni molti lavori son stati fatti per riportare in vita cortili storici, penso a quello di S. Paolo Eremita. Edificato nel XIV secolo, non vi si accede dalla Chiesa, bensì dall’ingresso di Piazza Dante, dove, una volta superato un bellissimo atrio ci si trova dinanzi un chiostro di rara bellezza, sobrio ed elegante, con un antico pozzo posto al centro del cortile.
Un altro spazio aperto decisamente affascinante e inaspettato è il giardino del tempietto di San Giovanni al Sepolcro. Un luogo che regala un po’ di respiro a una struttura evidentemente soffocata dalla città e dai palazzoni, e soprattutto permette di poter girare attorno all’antico edificio, apprezzandone le incisioni lasciate dai cavalieri templari prima di partire verso la Terra Santa.
Tra i luoghi più suggestivi, poi, come non citare il cortile interno di Palazzo Montenegro, attuale residenza del Prefetto di Brindisi e un tempo sede della società navale britannica che gestiva la leggendaria Valigia delle Indie. Prima ancora di poter accedere alle eleganti e imponenti stanze del Palazzo, una volta entrati sarà difficile non restare colpiti dalla grande loggia con giardino, dove a dominare è il bianco puro delle pareti e delle colonne.
Insomma, la lista potrebbe così continuare, in un elenco infinito che attraversa spiazzi e cortili della città. E in effetti sarebbe un torto imperdonabile non citare altri tesori come il Chiostro della chiesa di San Benedetto, quello un po’ trascurato ma meraviglioso di Santa Maria del Casale o l’imponente cortile interno dell’Archivio di Stato, accanto a Piazza Santa Teresa, location di concerti ed eventi.
E ancora, uno degli scorci per me più incantevoli, che consegna la vera immagine di città antica e popolare, è quello di Largo de’ Calò, che peraltro di estate si anima di tavoli festanti e sul quale andrebbe fatto un vero intervento per inibirne il parcheggio al suo interno.
Ho provato a sciorinare una breve e certamente non esaustiva lista di posti del cuore e all’appello ne mancherebbero ancora diversi. Eppure ce n’è uno del tutto dimenticato, su cui, dopo questa breve divagazione, mi piacerebbe soffermarmi. In realtà più che un cortile è una piazzetta, piccolissima, in cui una volta, da ragazzino mentre ero con gli amici in giro per le stradine del centro, mi ci trovai dinanzi per sbaglio. In effetti si tratta di un luogo chiuso, non di passaggio, dove o ci capiti casualmente o non ci capiterai mai.
Percorrendo la bellissima via Santa Chiara, che da Piazza Duomo conduce al lungomare e che oggi – oltre al Conservatorio – ospita numerosi locali all’aperto, verso metà strada, quasi impercettibilmente, una viuzza spunta sulla destra: via Tommaso Rischinieri. Si tratta di un percorso di pochi metri, tra un palazzotto e il lato del conservatorio, che si apre su una piazzetta piccolissima. O meglio – e qui arriviamo al punto – quando il me ragazzino, correndo e giocando con gli amici, si trovò davanti questo luogo sconosciuto il panorama era decisamente diverso da quello di oggi. Un bel muretto, infatti, costeggiava lo spiazzo regalando un affaccio – anche abbastanza elevato – sui giardini e i cortiletti che si trovano alle spalle dei palazzi del Lungomare. Tra questi, uno dei più belli è il giardinetto retrostante la Casa del Turista, dove ancora oggi si organizzano eventi e iniziative.
Improvvisatomi Cicerone, come succede ogni qual volta gli amici forestieri passano a trovarmi a Brindisi, alcuni anni fa decisi di portare il mio gruppetto di turisti proprio in quel piccolo vicolo. Volevo regalar loro l’effetto sorpresa di quel panorama improvviso che si apriva sul centro storico. La sorpresa però la ebbi io, scoprendo che da alcuni anni quello che era un bel muretto dove appoggiarsi e godere della visuale è stato sostituito da un muro alto più di due metri, su cui, come se non bastasse, è stata aggiunta una orrenda grata grigia, tipo quelle carcerarie.
Ora, volendo scomodare Ronald Reagan che a Berlino – per cose decisamente più serie – si rivolse a Michail Gorbačëv con un potente: «Abbatta questo muro!», mi rivolgo al signor Sindaco: perché non regalare di nuovo un luogo così suggestivo ai brindisini e ai turisti? Ci pensi, abbatta questo muro!
Andrea Lezzi (Agenda Brindisi – 25 marzo 2022)

Ringraziamo Francesco Guadalupi (Brundarte) per la foto della piazzetta

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