«La decisione del Ministero della Transizione Ecologica di autorizzare l’impianto GNL Edison a Costa Morena Est, previa intesa Stato-Regione, non è accettabile nel metodo e nel merito. Nel metodo perché con un colpo di spugna vengono superati (sostanzialmente cassati) i pareri negativi del Comune, espresso attraverso la delibera di giunta comunale, della Provincia mediante decreto del presidente e del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Un metodo che mortifica la volontà degli enti locali e il parere del Csllpp e che impone ai nostri territori la localizzazione dell’impianto da parte del governo». E’ il commento del sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, che aggiunge: «Lo stesso governo che si è ben guardato dall’inserire nel Just Transition Fund le esigenze della città di Brindisi coinvolta nei processi di decarbonizzazione, negando le risorse economiche per affrontare, anche sul versante occupazionale e sociale, questo delicato tema. E invece ancora una volta alla nostra città viene imposta una logica nazionale senza l’ascolto della volontà del territorio. Nel merito poiché questo impianto, come abbiamo più volte detto, pregiudica la funzionalità del porto e ne preclude lo sviluppo di attività fondamentali, come il traffico merci, in favore di un impianto dalle scarse ricadute occupazionali: non più di 30 addetti a regime. Ben altre proposte sono giunte per il nostro territorio, connesse agli impianti eolici off shore, legate alla produzione di energie rinnovabili e che, quindi, hanno ricadute sul processo di transizione energetica, oltre che occupazionali potendo prevedere circa 1500 addetti, in particolare nel settore metalmeccanico in forte sofferenza. Il nostro territorio deve potersi autodeterminare scegliendo sulla base delle ricadute e degli interessi riconosciuti dallo stesso territorio e non in funzione di quelli nazionali che molto spesso hanno mortificato la città ed hanno scarso impatto economico ed occupazionale.
Per questo preannunciamo che ricorreremo in tutte le sedi giudiziarie competenti, a partire dal Tar, per opporci a questa autorizzazione. Ho anche avuto un colloquio con il governatore Michele Emiliano che condivide le nostre ragioni, ci affiancherà nel ricorso contro l’autorizzazione e negherà l’intesa Stato-Regione così come già avvenuto a Manfredonia, in connessione con le volontà del territorio. Il segnale – conclude Riccardo Rossi – è che nessuno può decidere delle sorti del territorio soprattuto con logiche vecchie e metodi che da 60 anni puntualmente si ripetono».