Autore: Attualità IN EVIDENZA

Il numero del trentennale del nostro free-press Agenda Brindisi

Per la copertina di questo numero di Agenda Brindisi abbiamo scelto una foto dell’8 dicembre 1976 che documenta la consacrazione della statua dell’Immacolata, voluta dall’Arcivescovo dell’epoca, Monsignor Nicola Margiotta, che si adoperò moltissimo per la diffusione del culto Mariano nella nostra città. La statua della Madonna, venerata nella Basilica Cattedrale, fu portata in processione da maestranze, rappresentanti di ordini professionali e forze dell’ordine in una giornata di grande significato religioso e sociale. Con questo numero (3 dicembre 2021) Agenda Brindisi taglia il traguardo del trentennale con 1254 numeri editati, che gli valgono il record assoluto della stampa periodica brindisina. L’esordio avvenne il 6 dicembre 1991, quando il fenomeno dei free-press era agli albori a livello nazionale. Abbiamo deciso di celebrare questo anniversario con un paginone che – riproponendo la prima pagina del numero di esordio – raccoglie, con le riflessioni del direttore, le testimonianze di alcuni collaboratori storici: Giorgio Sciarra (con oltre 800 puntate della sua Zona Franca), Gabriele D’Amelj Melodia (con i suoi approfondimenti culturali) e Carlo Amatori, una sorta di «consigliere» personale e professionale. Naturalmente, questo numero è dedicato a tutti gli amici e colleghi che dal 1991 ad oggi hanno legato il proprio nome al «nostro» settimanale e continuano a farlo. Un ringraziamento speciale a coloro che a vario titolo hanno contribuito al successo di Agenda e in particolare ai tantissimi inserzionisti che hanno creduto in noi in questi decenni.

UN RECORD DI LONGEVITÀ (di Antonio Celeste) – Un bel pezzo della mia vita e del mio impegno giornalistico: trent’anni. Nel lontano 1978, appena ventitreenne, diedi alle stampe il Biancoazzurro, il mio primo giornale: un numero unico sportivo che ebbe un seguito regolare e che, di fatto, «anticipò» Agenda Brindisi, uno dei primi free-press in circolazione a livello nazionale. Era il 6 dicembre 1991 quando fece capolino in edicola, nei bar cittadini e in altri punti di distribuzione. Da quel momento, ben 1254 numeri (compreso quello che state sfogliando), il record assoluto della stampa periodica brindisina. Alla tradizionale e irrinunciabile versione cartacea abbiamo aggiunto la presenza sul web (sito ufficiale e pagina Facebook) e l’invio del formato digitale: mail e WhatsApp. Contiamo di realizzare una pubblicazione speciale per rivivere, attraverso le immagini di copertina, la recente storia della nostra città. Intanto, con questo paginone, celebriamo il trentennale con l’opinione di tre figure particolarmente importanti: Giorgio Sciarra, Gabriele D’Amelj Melodia e Carlo Amatori. La scelta delle foto? Semplice: il Nuovo Teatro «Verdi» e il rimontaggio della Colonna Romana, due delle nostre battaglie. Grazie a tutti per la costante e affettuosa attenzione e, naturalmente, ai tanti amici che hanno sostenuto e sostengono il nostro impegno.

OPINIONI IN PIENA LIBERTÀ (di Giorgio Sciarra) – Trent’anni e non sentirli e come potrebbe se anche secondo i «calcoli» del sommo poeta non è neanche al classico giro di boa. E’ il più longevo settimanale del territorio brindisino e che ancora, ostinatamente e gelosamente, mantiene con sacrificio l’edizione cartacea, soprattutto per non tradire quei tanti lettori per cui Agenda è divenuta da subito un appuntamento imprescindibile, una abitudine di fine settimana. E grazie a «lei» che un numero imprecisato di collaboratori è riuscito ad iscriversi all’Albo dei Giornalisti. Una piccola ma ben attrezzata «palestra» grazie alla quale ognuno ha potuto dare forma scritta al proprio pensiero, liberamente. Io sono uno di quelli che tenendo fede alla precisazione «opinioni in libertà» ne hanno usufruito maggiormente: ho potuto esprimere senza remore quello che pensavo e, sinceramente, non è stata proprio una «operazione simpatia» ma tant’è. Non c’è prezzo che ripagherebbe questo piacere (e dovere). Un settimanale, poi, non potendo fare cronaca deve necessariamente raccontare fatti già accaduti, «insaporiti» da un commento. La prima «Zona Franca» è del 25 settembre 1998, ritornando settimanalmente ben oltre 800 volte. Forse un piccolo record. E forse ora è venuto il momento di una pausa di riflessione, ma come cantò il «Califfo», «non escludo il ritorno».

VADEMECUM POPOLARE (di Gabriele D’Amelj Melodia) – Questo agile quadernetto che avete tra le mani si chiama Agenda. Mai titolo fu più azzeccato perché questo termine, in latino, significa «cose da fare» e, in senso lato, «cose da ricordare». Un vademecum dunque, e per giunta popolare, perché confezionato per essere letto da tutti, e in maniera gratuita. La finalità, individuata con felice intuizione dal fondatore Antonio Celeste, fu quella di dotare i brindisini di una utile e maneggevole guida urbana bi-uso da consultare, ma anche da leggere, al bar, sul bus o a casa. La grafica da subito fu chiara e riconoscibile, le rubriche varie e interessanti, sempre corredate da un apparato iconico indispensabile per assicurare documentazione fotografica e gradevolezza visiva. In sole 16 pagine, il nostro direttore riesce a zippare commenti, appuntamenti, resoconti relativi ad un ventaglio di ambiti: cronaca, politica, ambiente, costume, cultura, sport e persino qualche culacchio. Agenda Brindisi è rimasta invariata nel formato e perciò identitaria al pari di un marchio di fabbrica. Sulle sue pagine si sono succedute le migliori penne di Brindisi, da quelle che costituirono il primo nucleo a quelle che sono apparse per lunghi periodi e, ad altre ancora, che hanno fornito collaborazioni saltuarie. Auguri Agenda!

LA REDAZIONE E LA FAMIGLIA (di Carlo Amatori) – Trent’anni per un giornale sono tanti, specie se è gratuito e si regge grazie agli inserzionisti, molti storici, altri che si sono avvicinati da poco e hanno compreso quanto Agenda sia radicata in città. Di sicuro, nel 1991 ha trasformato l’informazione locale, come primo free press della regione: una novità assoluta in una città sempre restia a spendere «mille lire» per informarsi. La mia collaborazione risale ad allora (poi è stato naturale chiedere al Direttore di essere mio testimone di nozze!), appena 25enne e già nel mondo dall’informazione da quasi dieci anni. Iniziai prima occupandomi di calcio, poi scrivendo altro. Negli ultimi tempi, la mia collaborazione si è trasformata: non solo articoli, ma anche e soprattutto la condivisione di idee e scelte editoriali. La foto in prima pagina, la pubblicazione di un comunicato o di una denuncia-esposto. E anche quella di cercare nuovi inserzionisti. Poi è arrivato il web. Insomma, Agenda Brindisi, in trent’anni si è trasformata da redazione a famiglia: perché con Giorgio, Maurizio, Francesco, Antonio, il Direttore Celeste e tutti gli altri siamo uniti non solo dalla passione per il giornalismo e dall’amore per la nostra città, ma anche e soprattutto dall’amicizia. Infine, «consigliere» ma anche «pompiere» … perché il direttore ogni tanto sbotta e bisogna calmarlo!

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