Autore: IN EVIDENZA Politica

Niccoli (Idea): «Incompetenti, incapaci e falsi moralisti»

«Non è  mai successo nella storia politica cittadina anzi forse nazionale che una maggioranza cedesse ad un funzionario del Ministero degli Interni la programmazione l’indirizzo politico e  la realizzazione di un programma, fatta eccezione per i Commissari nominati per gestire temporaneamente il Municipio di Brindisi. Sì, caro Sindaco, Lei ha fatto una cosa che non ha nulla di politico, di razionale  e di trasparente. Ha mostrato in questo frangente la sua incapacità a noi già nota, a poter guidare come primo cittadino la nostra città». E’ il duro giudizio espresso da Claudio Niccoli (segretario provinciale «Idea per Brindisi») sulla situazione politico-amministrativa di Brindisi e in particolare sulla Giunta Rossi. E chiede: «Lei sa cosa è un bilancio di un ente? E ‘ Lo strumento  economico e finanziario che dà le gambe al programma politico di una coalizione e di una maggioranza che governa le istituzioni. Lei, insieme alla sua maggioranza, con una semplicità disarmante, ha delegato un Commissario a dettare i tempi della politica, a dire cosa potete e non potete fare, a tagliare e a fare tutto cioè che Lui riterrà opportuno fare per il Comune di Brindisi. Lei e la sua maggioranza sarete spettatori ossequiosi di quello che la politica non deciderà. Le pare una cosa normale? La conseguenza di questo suo gesto – continua Niccoli – può essere solo una , deve dichiarare il fallimento politico suo e della sua maggioranza, deve trarre le conseguenze, se pur tragiche per la città, ma deve farlo. Lo deve a tutta quella brava gente, a tutti quelli elettori che le hanno dato fiducia e che hanno creduto in Lei, nel suo programma e nella sua coalizione. Lo deve ai giovani puliti di «Ora Tocca a Noi», che speravano di cambiare la città, con Lei, ed i suoi programmi. Lo deve a tutti quei ragazzi che L’hanno votata ed ora sono delusi ed amareggiati. Lo deve a tutta la città, quella che ha scelto Lei per il suo futuro e non una persona a modo e perbene come Roberto Cavalera. La storia caro Sindaco non L’ha cambiata, anzi il suo atteggiamento ha ancora di più allargato la frattura tra le istituzioni e la città, tra la città che pulsa, produce e vive e la sua città, quella dei balocchi, delle chiacchiere e delle favole senza fine.

Ma come ha potuto scrivere e dire quelle cose? Lei vuole dimostrare alla città che un suo dipendente ha torto (il Dirigente dei servizi  finanziari) e per questo chiama ad arbitro un funzionario del Ministero degli Interni. Lei aveva dalla sua tre cose che le avrebbero permesso di votare il suo schema di bilancio: la prima Lei è il Sindaco di questa città, eletto dal popolo, ed aveva la capacità di assumersi la sue responsabilità; secondo, lei è sostenuto da una maggioranza che doveva assumersi le sue responsabilità; terzo, i conti e gli studi ragionieristici se sbagliati vanno confutati, se invece sono veri ha l’obbligo di lasciare la sua poltrona. Un ragionamento semplice, non contorto o difficile. Non mi piace speculare sulle disgrazie altrui, ma quello che il suo ex assessore al bilancio, dimissionario, ha dichiarato è politicamente gravissimo. Lei è solo LEI si è occupato del bilancio ed ha surrogato su alcune scelte il titolare della delega. La sua maggioranza dove era? Non discutete, non vi confrontate sulle cose da  fare per la città, per i cittadini, la sua maggioranza deve alzare solo la mano in Consiglio Comunale. Che brutta fine per la politica.

Credo che le istituzioni siano prigioniere dei singoli , esterni all’amministrazione. I partiti devono svolgere la loro funzione nelle loro sedi ed attraverso i rappresentanti istituzionali , devono svolgere la loro azione politico amministrativa comunicando  al Sindaco le proprie posizioni. I partiti non occupano le istituzioni. Vede Sindaco, il suo boia ha un nome e si chiama Partito Democratico, ogni giorno che passa le scava con pazienza certosina la sua fossa. Lei rimarrà solo, sarà l’unico colpevole di questo disastro politico, finanziario e gestionale. Il Pd si riciclerà dirà che la colpa è di quei consiglieri comunali, che non ci saranno più, di segretari cittadini cambiati e si ripresenterà sotto nuove spoglie, rifacendosi una verginità, continuando ad imbrogliare la città. Torni ad essere quel consigliere di opposizione che era, con la spina dorsale diritta, senza compromessi, pieno di volontà ed entusiasmo, faccia cioè che e’ giusto fare  per la città. Prenda atto di una triste verità: Lei non può più fare il Sindaco di Brindisi, non aspetti che siano gli altri a mandarla a casa, lo faccia Lei come scelta di responsabilità. La città le sarà grata».

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