Autore: IN EVIDENZA Rubriche Vista da Roma

La Puglia è «uno stato d’animo»

A pochi giorni dal voto regionale e da un breve viaggio nella mia terra natia, è venuto quasi naturale fermarmi a riflettere sul grande percorso compiuto in questi anni da questa regione. Lasciamo da parte per un attimo la sola Brindisi, provando a ragionare un po’ più globalmente, seppur questo discorso vale anche per il nostro capoluogo. Quanta acqua è passata sotto i ponti negli ultimi due decenni, da quando il Tacco d’Italia da terra di pescherecci e contrabbando è divenuto un fenomeno di costume, se non quasi una moda, iniziando a consolidare una sua economia di settore, incentrata soprattutto sull’ambito turistico. Diventando, piano a piano, un brand di fama mondiale, una ricchezza di masserie, suoi piatti tipici, musiche secolari e spiagge caraibiche.
Ma non solo: questa Puglia, anche grazie al grande lavoro della Film Commission, è presente sempre più coi suoi scorci nelle nostre televisioni e nei cinema. È una regione viva, che domina la scena musicale con le sue tante voci e che brilla per il numero di start-up e giovani imprese. Per noi oggi tutto questo è normalità, un «modello Puglia» divenuto ormai prassi ma fino a poco fa impensabile.
Non siamo più periferia, un nome da inserire nelle pagine di cronaca, ma prima regione per l’accoglienza turistica e, anche in questa estate complessa, la prima scelta degli italiani in vacanza.
Forse in pochi pensano all’enorme salto di qualità compiuto in pochi anni. Certo, una narrazione troppo rigida, nella quale c’è un prima e un dopo, un bianco e un nero, sarebbe certamente ingenerosa. Anche perché sono tanti i problemi che ancora attanagliano questi territori. Ma è innegabile che la Puglia di questi anni non è quella degli anni Novanta o di inizio millennio. I passi da gigante, perlomeno in ambito turistico, culturale, imprenditoriale, sono sotto gli occhi di tutti.
Quando nel 1976 Billy Joel tornò sulla East Coast scrisse un brano straordinario, una canzone senza tempo com’è «New York state of mind». Non solo un inno alla città che non dorme mai, ma un vera e propria celebrazione di quel misto di sensazioni e di emozioni che solo dei luoghi, dei colori, dei sapori precisi riescono a darti. La Puglia – mi consentirete il parallelo – oramai diventa come la famosa metropoli: uno stato mentale. Un luogo in cui la percezione del tempo, specie l’estate, tende a mutare, quasi a svanire. Ci si perde nell’azzurro e mosso adriatico o nel freddo e liscio Ionio, nel giallo del carparo leccese, nel verde delle nostre campagne brindisine.
E proprio come avviene per Billy Joel con la Grande Mela, per noi pugliesi questa terra diviene uno strumento di comunicazione con cui farsi riconoscere e apprezzare fuori dai confini regionali. Non solo Roma, Venezia, la Toscana: tra le parole più conosciute all’estero ci siamo anche noi e c’è da andarne fieri.
Non era affatto scontato per una regione piena di problemi, e sarà certamente – come canta Caparezza – che dietro i balli, il sole e la pizzica si nasconde una realtà più dura, che dall’ambiente al lavoro tiene in ostaggio i nostri territori, ma lasciatemelo dire: che bella la nostra Puglia.
Andrea Lezzi (Rubrica BRINDISI VISTA DA ROMA – Agenda Brindisi – 18 settembre 2020)

Foto: fonte web AVVENICE

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