La ormai stabilita dismissione della centrale termoelettrica di Cerano deve trasformarsi in una opportunità anche per ciò che concerne il riutilizzo di aree ed infrastrutture non più funzionali al polo energetico brindisino. Abbiamo avanzato come CNA un progetto di massima per la riconversione ed il riutilizzo dell’intero asse logistico (uno dei due “dome”, il nastro trasportatore, l’asse attrezzato e la banchina dedicata di Costa Morena) finora asservito alla movimentazione del carbone già lo scorso 6 febbraio, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza della sottosegretaria Alessandra Todde, del vice ministro Giancarlo Cancelleri, dei vertici dell’Enel, della Regione Puglia, di organizzazioni sindacali e datoriali e dell’on. Luca Aresta.
In quella sede ho illustrato, a nome della CNA, la proposta di un riutilizzo di tali opere per la realizzazione di una grande infrastruttura logistica integrata, con deposito doganale, collegato ad una banchina dedicata e servita da tutto ciò che occorre per rafforzare la dotazione del porto di Brindisi, verso l’obiettivo di farne uno dei porti meglio strutturati del Mediterraneo per la movimentazione di merci. Una proposta che venne accolta, in quella sede, con particolare interesse e che ci ha visti impegnati in queste settimane a implementarne i contenuti con ulteriori dettagli funzionali e di contesto, specie in relazione ai flussi logistici previsti per i prossimi anni in quest’area dell’Adriatico. Sulla base di tale iniziativa, abbiamo appreso con particolare soddisfazione, attraverso gli organi di stampa, che l’Enel ha costituito una società “per il recupero e la riconversione di aree e strutture inutilizzate adiacenti alle centrali e vicine ai porti da destinare a depositi doganali per la logistica”. Enel ha annunciato, altresì, che i primi siti pilota dovrebbero essere La Spezia e Livorno.
Ben venga tale iniziativa, che sostanzialmente coincide con la proposta che, ci permettiamo rivendicare, avevamo avanzato nei mesi scorsi sia alla stessa azienda che al Governo e alle istituzioni locali.Ora, l’auspicio che avanziamo con forza è che si verifichino al più presto le condizioni perché anche Brindisi possa pienamente essere coinvolta in tale progetto, essendo un territorio pienamente impegnato nella transizione energetica verso il superamento della produzione a carbone. Per questo, sollecitiamo le istituzioni locali, unitamente alle forze sociali e alla stessa Enel, ad insediare già nelle prossime settimane un confronto utile a valorizzare le potenzialità della città per cogliere tale opportunità, valorizzando una importante dotazione infrastrutturale che, altrimenti, sarebbe destinata alla rimozione, con conseguente relativa bonifica delle aree, disperdendo un patrimonio che potrebbe, invece, rappresentare uno straordinario asset economico ed occupazionale.
Franco Gentile – Presidente provinciale CNA Brindisi
Gentile (Cna): l’Enel investa anche a Brindisi usando aree dismesse
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