«Si susseguono in questi giorni molti interventi sulla vicenda dei dipendenti della Sanità Service Brindisi, addetti alle pulizie, la cui permanenza in detta società, formalmente srl, ma sostanzialmente pubblica, sarebbe a rischio a seguito del pronunciamento della Suprema Corte di Cassazione con cui è stato sancita l’illegittimità dell’assegnazione diretta dei lavori di pulizia alla cosiddette società in house. Ebbene, alcuni di questi interventi appaiono per davvero inopportuni in quanto sono esclusivamente finalizzati a fare apparire il mantenimento di quei lavoratori nella Sanità Service più un atto di generosità che potrebbe giungere da parte di chi attualmente governa la Regione Puglia e non, invece, un vero obbligo giuridico». Lo afferma il senatore Euprepio Curto, che aggiunge:
«Invece, quanto chiesto da questa vasta platea di lavoratori altro non è che un vero e proprio diritto che va semplicemente assicurato e basta. Conseguentemente, la materia va posta solo ed esclusivamente nelle mani della cosiddetta ‘proprietà’ della Sanità Service srl – Brindisi, ovverosia il socio unico, e cioè l’Asl di Brindisi per mezzo del suo rappresentante legale. Il quale, al fine di evitare eventuali soccombenti contenziosi, dovrebbe limitarsi, solo e semplicemente, ad indicare quali siano gli indirizzi gestionali a cui dovrebbe attenersi l’Amministratore Unico della Sanità Service nella gestione della vicenda. Ovverosia, all’inquadramento orizzontale di detti lavoratori, data la propria attinenza con la qualifica di ausiliario. procedere Una soluzione semplicissima, a meno che sulla vicenda non vi siano altre finalità che con gli interessi dei lavoratori non hanno nulla a che vedere»